Filippo Tortu dopo due anni è tornato a gareggiare indoor. Al GP di Stoccolma ha corso i 60 metri, terminando quinto, con il crono di 6.75, al di sotto del suo personale.
Filippo Tortu torna in pista: “Una delle gare più brutte”
Filippo Tortu l’ha definita una delle sue peggior gare. Si sa, spesso gli stessi atleti sono i primi a essere critici. In questo caso, il velocista della Fiamme Gialle non brilla ma, a onor del vero, non si poteva chiedere molto di più. Nell’ultimo anno il lombardo, allenato dal papà, si è concentrato di più sui 200 metri e non correva indoor dal 2020. Domenica 29 gennaio, anche un po’ a sorpresa, ha invece deciso di rompere gli indugi e fare il debutto stagionale al chiuso, al GP di Stoccolma.
Per lui come tempi, riscontri cronometrici piuttosto bassi: 6.81 in batteria e un 6.75 in finale che gli è valso un quinto posto, al di sotto del personale 6.58 di Ancona nel 2019.
Le due passate stagioni era sempre stato debilitato dal covid e non aveva mai potuto lavorare al meglio. Forse per questo ha così deciso, dopo aver passato un mese a Tenerife, di scendere in pista e fare un tentativo.
“È stata sicuramente una delle mie peggiori gare – il commento diffuso dallo staff di Tortu – Ciò nonostante abbiamo saputo leggere tra le righe dell’amarezza quello che dobbiamo fare da domani, in pista, per continuare a costruire in vista della stagione outdoor” .
Tortu, dando l’annuncio del suo debutto aveva anche chiarito di non aver lavorato in maniera specifica sui 60.
Gli obiettivi stagionali dell’azzurro
La stagione all’aperto è il vero e conclamato obiettivo dell’oro, con la staffetta 4×100, di Tokyo. Tortu, come molti suoi colleghi punta tutto sul Mondiale di Budapest di agosto 2023. Nella passata stagione rimase fuori dalla finale della rassegna di Eugene per soli 3 millesimi, riscattandosi poi agli Europei di Monaco con il bronzo sui 200.
Proprio la doppia distanza è ormai al centro della preparazione del lombardo che comunque non disdegna i 100. Distanza su cui, da sempre, si è fatto notare. Nel 2018 a Savona è diventato, infatti, il secondo italiano di ogni sempre con 10.03 ad appena due centesimi dal record nazionale di Pietro Mennea, battuto il 22 giugno a Madrid correndo in 9.99. In casa poi è arrivato un certo Jacobs e forse anche per questo, ma anche per le doti fisiche ha iniziato a focalizzarsi sui 200.
Il primato è di 20.10 e nel mirino potrebbe esserci il record italiano, quello del suo idolo Mennea.
In una recente intervista a Italpress ha detto: “Quel tempo è molto lontano (19″72, ndr), io sono concentrato sul mio, il mio è da battere, sarebbe importante confermarmi quest’anno, diciamo che l’obiettivo è andare sotto i venti secondi.
Oltre gli obiettivi personali c’è anche da lavorare sulla staffetta con Jacobs e compagni che l’anno scorso non riuscirono a centrare la finale: prima di tutto bisognerà centrare la qualificazione.