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Antonella Palmisano e il suo calvario lungo due anni

Doha- Qatar, dal 27/09/2019 al 06/10/2019 , IAAF World Championships Doha 2019, Campionati Mondiali di Atletica Leggera 2019 - Nella foto: - foto di Giancarlo Colombo/A.G.Giancarlo Colombo

Mentre una settimana fa dichiarava di essere pronta a tornare in gara il prossimo 30 aprile e di avere come obiettivo il Mondiale, Antonella Palmisano oggi deve ancora fare i conti con un dolore che non accenna a passare.

Un problema che nasce due anni fa

“Il problema si è ripresentato“. Con queste laconiche parole Antonella Palmisano ha fatto sapere sui suoi social che il calvario che subisce da due anni non è ancora finito.
Facciamo un passo indietro. All’incirca una settimana fa le cose stavano diversamente. La campionessa olimpionica della 20km di marcia dichiarava di esserci tornata in marcia. Cauta ma determinata. “Ai Mondiali voglio vincere” ha detto. Il ritorno era previsto per il prossimo 30 aprile a Madrid, sulla mezza distanza. “Dopo l’intervento chirurgico penso sia giusto andare per gradi. Quindi cominciare da una gara sui 10000 metri. Abbiamo deciso di gareggiare all’estero, ma è stata più una mia scelta per riassaporare quelle sensazioni internazionali, rivedere le avversarie e studiarle, riattaccando il pettorale“. Lo aveva dichiarato ai microfoni di Ferdinando Savarese di Sprint2U, spiegando i motivi per cui il ritorno non c’era stato su un terreno italiano durante i campionati del 19 marzo.

Un ritorno molto atteso dai fan e soprattutto dall’atleta che non gareggia da quel lontano 2021, a Tokyo.A Tokyo ho gareggiato con delle fibrosi che comprimevano il nervo sciatico e l’arteria, quindi sentivo un’assenza di controllo della gamba. Trovare una soluzione non è stato facile, proprio perché non avvertivo problematiche in un punto specifico: a volte sentivo un problema all’anca, a volte al bicipite.” Eppure fu un successo, una prestazione bellissima, un oro olimpico. “Eppure quello che è venuto dopo, il 2022 è stato l’anno più brutto della mia carriera“. Sì perché già prima di Tokyo, a febbraio 2021 la Palmisano comincia a fare i conti con un problema di non facile definizione. “All’improvviso usciva un problema in una zona diversa della gamba ma non riuscivamo a trovare una soluzione.” Alla fine la gara è uscita bene ma i due mesi di avvicinamento all’oro sono stati difficilissimi. “Non credo che potevo fare di più” ha dichiarato l’atleta.

Antonella Palmisano: “Farò il possibile per non spegnere quella luce”

Un problema infimo quello di Antonella perché non si presentava ad ogni allenamento. Capì che la soluzione era nel correre: correndo il dolore passava. Ma farlo in allenamento va bene, in gara vieni squalificato. La soluzione? “Nel preolimpico mi sono allenata di corsa, così ho alzato i battiti e mi sono allenata con un altro gesto e postura. Nella gara olimpica non è successo nulla anche grazie a delle infiltrazioni di cortisone fatte in precedenza. Ma non potevo andare avanti così fino alla fine della mia carriera.” E infatti a settembre si è operata all’ospedale di Bologna. “Il problema si è risolto, spero“. Così una settimana fa Antonella Palmisano si è mostrata determinata verso il prossimo obiettivo, con il problema risolto. “Ho detto al mio allenatore che sono qui per allenarmi per vincere il Mondiale. I veri ritmi li inizierò ad avere da lunedì, da lì capirò davvero come sto e come mi sento, ma ho la consapevolezza di non poter pretendere di stare subito come due anni fa.” E in effetti ieri, martedì, la ricaduta.

L’oro olimpico di Tokyo ha stretto i denti per tanto tempo, rimanendo ferma a guardare le gare per tutto il 2022. Con l’operazione a Bologna sembrava aver risolto. E invece due storie sul suo profilo instagram non rasserenano i suoi fan. Nella prima faceva intuire di essere all’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del Coni con una frase esplicativa: “Mi sono rotta le p…., nessuna frase motivazionale“. Poi la spiegazione: “Il post operazione non è stato facile […], dimenticare quella che ero stata per accettare quella che sono adesso con ritmi diversi, allenamenti diversi, ma non con ambizioni diverse. Ed è proprio questo che fa male. Riuscire a non spegnere la fiamma che c’è dentro, nutrendo le stesse ambizioni e continuando a lavorare nonostante il problema. Sì, pochi giorni fa si è ripresentato, in tutto il suo splendore. Abbiamo fatto il possibile fino ad ora e per quanto ancora ci riuscirò vorrò fare il possibile per cercare di non far spegnere quella luce“.

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