Nell’evento di sabato 16 ottobre abbiamo assistito ad una sfida emozionante tenutasi nell’ormai noto campetto di street basket allo Scalo Playground del quartiere San Lorenzo a Roma. Per rendere quest’evento così speciale Red Bull Italia si è occupata dell’organizzazione che, come di consueto, con il suo marchio di fabbrica ha reso maestoso ogni dettaglio della World Final. A scendere in “metà” campo Valentina Sestito ci ha raccontato l’emozione di questa finale.
Valentina Sestito: “Giocare in casa ha un valore aggiunto”
Negli ultimi anni, grazie anche all’associazione REMURIA, è stata messa in atto un’opera di riqualificazione dello scalo in cui tutta la comunità ha partecipato contribuendo a modo proprio. Per Valentina Sestito il Playground di San Lorenzo rappresenta la quotidianità. Qui ha mosso i suoi primi passi sin da piccola.
“Mi sento parte del campo, alcune parti le ho pitturate io stessa” ha confidato Valentina che ha collaborato in prima persona per rendere ancor più speciale il campetto simbolo della sua infanzia. In questo processo di rinnovo, un ruolo importante è stato rivestito dallo street artist Piskv (Francesco Persichella), contattato da Red Bull Italia per realizzare un’opera d’arte all’interno del campo; in questo modo ora si può respirare quell’urban style perfetto per i match di street basket.
Luogo di riparo e di casa questo campo ha un passato intenso. “Un tempo i senzatetto abitavano nei dintorni del campo, ma con tutto il movimento dei giovani presenti, i meno fortunati si sono integrati. Qualcuno ha anche iniziato a praticare lo sport o assistito ai match”. E’ stato proprio lo sport a fare da connettore tra la moltitudine di persone che frequentava lo scalo e contemporaneamente ad intrattenere e fare da scuola a chi era anche solo di passaggio. Ad oggi è stato raggiunto un grande traguardo in quanto il campo incarna il perfetto connubio tra sport, arte e comunità. Un trinomio capace di generare un’atmosfera emozionale per tutti coloro che lo vivono. “Giocare lì, per noi casa, è un’emozione grandissima” ha aggiunto Valentina.
Istinto e razionalità: le esperienze delle nostre cestiste
Valentina ci ha descritto le differenze tra un match di basket svolto in 3vs3 e quello in 5vs5. “Nella prima modalità di gioco ci si ritrova a sfidarsi in metà campo avendo a disposizione solo uno dei due canestri; la partita ha una durata che può essere di 10 minuti o può terminare quando una delle due squadre totalizza per prima 21 punti. Il 3 contro 3 è più ‘fisico’ come gioco rispetto al match in 5 che ha una durata maggiore e si avvale dell’uso della tecnica. Una singola azione ha la durata di 12 secondi. Questo piccolo lasso di tempo è insufficiente per pensare in modo razionale e allo stesso tempo strategico. Per questo motivo viene definito dalle due giocatrici come un match in cui a prevalere è solo l’istinto! D’altronde, con così poco tempo a disposizione bisogna agire d’impulso” ha concluso la Sestito.
Nei mesi scorsi ha avuto l’onore di giocare un’amichevole con la cestista italiana Chiara Consolini prima che quest’ultima partisse alla volta delle olimpiadi di Tokyo. “Un’esperienza a dir poco fantastica ed emozionante” confessa la giovane Valentina che ha potuto trovarsi di fronte a questo grande talento italiano. Abbiamo infine chiesto alle due Valentine quali fossero i programmi per il loro futuro e se avessero già qualche progetto in mente. “Ci piacerebbe visitare e scoprire quanto più possibile il mondo ma sempre avendo a portata di mano un pallone per allenarci senza sosta”. Nel 2022 si terrà un campionato in Egitto di street basket 3vs3; nella speranza di veder giocare le nostre due atlete facciamo loro il nostro più grande in bocca al lupo!