Silvia Salis, vice presidente del CONI, ha scritto un libro in cui il tema principale è la parità di genere che non deve mancare neanche nella scelta dello sport.
“Questo è uno sport da maschi” a chi?
“Questo è uno sport da maschi” quante volte sarà stata pronunciata questa frase? E’ accaduto anche a Stella, la protagonista del libro scritto da Silvia Salis, “La bambina più forte del mondo”. Stella è inarrestabile, la sua gracilità è soltanto fisica perché in quel piccolo corpo di bambina di 3 anni contiene l’energia e la vitalità di un uragano. Il tornado Stella è attratto da una gigantesca gabbia posta al centro del prato del campo sportivo dove vive. Sì Stella vive in un campo sportivo, un luogo magico dove lei proietta il suo magico mondo. Quella gabbia l’attira e le dona un sogno: diventare una campionessa di lancio del martello.
E questo è il tratto autobiografico del libro. La Salis è infatti una campionessa olimpica di questa disciplina, costretta a ritirarsi a causa di un’infortunio, a 30 anni passati. A questo proposito ricorda quanto l’accettazione sia importante. “Per un atleta che vive tutti i giorni nell’incertezza è fondamentale l’accettazione. Io ho dovuto smettere per una pubalgia 6 mesi prima delle Olimpiadi di Rio. Un momento di difficoltà che però mi ha aiutato nella vita che è venuta dopo“.
Un libro che accende una luce sulla parità di genere. Una storia di determinazione e coraggio. Stella infatti, non si dà per vinta di fronte a quella frase del suo allenatore e sin da piccola ignora la posizione dell’uomo che la scoraggia. Si allena giorno e notte di nascosto con un martello che si è costruita da sola e non c’è infortunio o delusione che tengano: sostenuta e incoraggiata dal migliore amico Lino, si incammina con caparbietà a realizzare il suo sogno più grande. Ma se si parla di sport praticato secondo Silvia non esiste una ‘questione femminile’ .”Le cose stanno cambiando, vedendo vincere le campionesse olimpiche in sport come judo, karate, pugilato si sta creando una coscienza collettiva secondo cui non esiste uno sport per donne o uomini. A livello dirigenziale invece i numeri sono ancora troppo bassi“ afferma la Salis.
Silvia Salis: “La bambina più forte del mondo” è per adulti e bambini
Ma non è tutto. Altro tema del volume è la libertà di scelta, non solo vincolata dal genere a cui si appartiene, secondo retaggi culturali un po’ anacronistici, ma anche dalle famiglie. “Il messaggio è che qualsiasi ambizione di un bambino merita di essere ascoltata e di trovare spazio. L’aiuto dei genitori è fondamentale nella realizzazione di un sogno dei figli”. Anche questa è una storia già sentita. Quante volte abbiamo assistito a genitori che hanno scoraggiato i figli in un obiettivo perché quello sport non è ritenuto adatto alla fisicità di una ragazzina. O viceversa.
Comunque la scelta di Silvia di inserire le difficoltà non è solo per un messaggio di parità di genere o per evitare la limitazione della libertà da parte dei genitori. C’è di più. La lettura, che non è solo per gli adulti ma anche per i bambini, vuole essere educativa per i più piccoli. “Le note di difficoltà ci sono per veicolare ai bambini il messaggio che esistono degli ostacoli cosa che oggi si tende a nascondere all’infanzia. Invece è errato.” spiega Silvia.
Con lei, in quanto vicepresidente CONI, commentiamo le Olimpiadi di Pechino che stanno per cominciare. Dopo l’anno d’oro dello sport italiano confidiamo che il 2022 ci regali le stesse gioie. “Le qualificazione per questi giochi invernali sono state molto complicate perché funestate da questo ritorno della pandemia. Le Federazioni però hanno dimostrato di saper lavorare veramente bene e si sono organizzate alla grande. Siamo molto fiduciosi. Faremo il tifo per le nostre ragazze.“