Ludovica Brandi: “Nello sport come nella vita: il solo obiettivo è migliorarmi”

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Ludovica Brandi è una giocatrice di pallavolo, attualmente della Volley Lugano, e allenatrice di giovanissime pallavoliste di 7/8 anni. Ha 22 anni e studia anche filosofia. Il collante tra la filosofia e lo sport è proprio lei stessa ma non sente il bisogno di fonderle. Lo sport è la sua vita mentre la filosofia le permette di viverla non solo in bianco e nero ma considerando anche tutte le sfumature di grigio.

ludovica brandi
ludovica brandi

“Nella pallavolo c’è equilibrio tra il femminile e il maschile”

Classe ’98 per un 1,80m di altezza, Ludovica Brandi è il centrale della Volley Lugano e nella sua vita ha praticato per lo più sport di squadra. “Io sono team sport di squadra non ne ho mai fatti di individuali a parte il nuoto.” La differenza? “Nello sport di squadra devi rendere conto di quel che fai. Ognuno lavora per tutti. La pallavolo è lo sport più di squadra: per fare punto bisogna davvero collaborare. Ti devi prendere delle responsabilità verso qualcuno che non è te stesso. Se dai meno in squadra lasci all’altro uno sforzo maggiore per bilanciare la tua mancanza.” ci spiega.
La stagione è appena finita e adesso continua a fare avanti e indietro tra Lugano e Milano (la sua città natale) per allenare le sue bambine in Svizzera; quando ritorna invece si allena da sola in una squadra di Pavia per tenersi in allenamento ma della stagione appena conclusa non vuol parlare. “Domanda di riserva?” scherza l’atleta.

Alle bambine cerco di far capire proprio questo senso di squadra, fondamentale per questo sport” ci racconta Ludovica. E sulla scelta dello sport sin dall’infanzia aggiunge Viene percepito più come sport femminile perché il problema è alla radice, sono i genitori restii a far praticare la pallavolo ai maschi. Questo è un problema forse sociale.” Nonostante questo i risultati sono ottimi tanto per la pallavolo femminile tanto per quella maschile, a livello nazionale “E’ uno dei pochi sport in cui c’è grande equilibrio tra il femminile ed il maschile. Sono entrambi molto seguiti e entrambi raggiungono ottimi risultati. Essendo cresciuto come sport anche il movimento intorno è cresciuto, molti bambini vogliono farlo.”

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Un momento della live con Ludovica Brandi

Ludovica Brandi: tra sport e filosofia

Infatti sia come club che come Nazionale la pallavolo sta raggiungendo ottimi risultati nonostante, a differenza del calcio, si sviluppa nei centri più piccoli anziché nei capoluoghi di regione. “Ci sono molte atlete forti come anche gli allenatori, molti di loro sono voluti anche all’estero” conclude Ludovica. Parlando di estero è naturale parlare di paragoni. Al centro del paragone c’è la controversa e discussa materia del professionismo, al centro della riforma dello sport. “La tutela in Italia è minima. Spero di poter venir presto riconosciuti come professionisti con tutte le relative tutele. In Svizzera siamo riconosciuti come tali ma a livello di tutele è simile all’Italia perché comunque è uno sport secondario. Lo sport nazionale è l’hockey. Le ragazze mi chiedono che squadra di hockey tifo, e io non so rispondere!” sorride la Brandi.

Prima di salutarci ci addentriamo a parlare di filosofia, altro aspetto fondamentale nella vita della giovane. I giochi sportivi così come la filosofia nascono in Grecia e questo è il denominatore comune che viene in mente, ma secondo Ludovica è un altro il collante fra le due cose. “Il legame sono io. Nella mia persona si incontrano le due cose. Ma non le faccio incrociare. Anche la tesi non l’ho basata sullo sport. Nonostante tutti mi dicessero di farlo. Non ho mai sentito questo bisogno di fonderle.” “Lo studio della filosofia mi ha dato la capacità di considerare tutti i punti di vista, non dover scegliere per forza tra il bianco e il nero ma optare anche per il grigio.” E sui prossimi obiettivi ci confida: “Il mio obiettivo prossimo è migliorarmi; punto sempre a farlo prendendo tutto ciò che posso da ogni persona che ha qualcosa da insegnarmi . Voglio raggiungere tutto il mio potenziale mantenendo la tranquillità. Nello sport come nella vita.”

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