In tre aggettivi instancabile, competitivo, forte. In un nome e cognome Leonardo Fioravanti. Entra nella top mondiale giovanissimo e si allena ogni giorno facendo 6 ore di surf. Ed è solo all’inizio della sua carriera. “Prossimo obiettivo? Parigi 2024”
Leonardo Fioravanti e la passione per il surf nata a Cerveteri
Leonardo Fioravanti è instancabile perché si allena tutti i giorni senza giorni off, dentro e fuori dall’acqua. “Non ho giorni di riposo perché il mantenimento è importante. 3/4 volte la settimana faccio ‘Strenghten Conditioning’ con un coach, poi ogni giorno faccio dalle 2 alle 6 ore di surf. Non ho bisogno di fare attenzione all’alimentazione perché mi alleno talmente tanto che brucio moltissimo. Mangio bene ma non conto le calorie. Anche la mia costituzione aiuta, ho un fisico che non ingrassa.” racconta l’atleta sulla sua quotidianità che è fatta di allenamento anche in palestra. “La caratteristica più importante per un surfista è la potenza insieme alla velocità, insieme danno l’esplosione. Per averle è importante l’allenamento in palestra.” spiega Fioravanti.
Se l’esplosione è la caratteristica più importante dentro l’acqua, la voglia di vincere è ciò che conta fuori dal mare. Questo secondo Leonardo, classe ’97, è ciò che lo caratterizza, la competitività che lo rende perseverante, nonostante gli infortuni. “Anche se sono molto giovane ho avuto molti infortuni ma ho ripreso sempre in modo immediato” racconta il surfista “A 17 anni ho avuto un infortunio alla schiena e dopo due operazioni ho vinto il campionato del mondo; nel 2019 è stata la spalla a fermarmi ma sono tornato dopo 4 mesi e al mondiale sono arrivato terzo. Il surf per me è tutto, per questo non mollo mai. Ogni infortunio così come ogni sconfitta mi rende più forte.” Ecco spiegati i tre aggettivi iniziali che meglio descrivono il 24enne di Cerveteri.
Leonardo Fioravanti: “Così trasformo la paura in adrenalina”
Proprio su questo piccolo paese sul litorale laziale Leonardo si innamora del surf, guardando suo fratello. Certo surfare in Italia è più difficile, la natura lo rende più ostico. “Essere un surfista professionista in Italia non è possibile perché non si può surfare tutti i giorni e a questi livelli l’allenamento quotidiano è fondamentale.” Ma secondo l’atleta ha anche i suoi vantaggi.
“Per me che ho imparato su onde tutt’altro che oceaniche è meglio. Un surfista hawaiano in un’acqua senza grandi onde trova difficoltà ed è restìo ad entrare. Per me vale sempre la pena entrare in acqua e sono avvantaggiato. Ho imparato in uno stabilimento che, coincidenza, si chiama Oceans Surf. Una passione che una volta iniziata non è mai passata.” E infatti anche durante il lockdown che ha fermato il mondo, Leonardo Fioravanti non si è fermato. “Ero in Australia e lì non avendo raggiunto il picco di casi non hanno chiuso proprio tutto. Sono rimasto lì con la mia fidanzata Sofia e onde incredibili”.
Onde incredibili è un espressione che denota la bellezza e la perfezione delle onde di cui parla Leonardo. Ma l’onda perfetta esiste? “L’onda perfetta è un mito. Non esiste. Non ce ne sta una. Esistono delle onde perfette perché ce ne sarà sempre una migliore. L’onda perfetta è alta 2,5m/3m e lunga 500m. Surfare con 3 o 4 amici in quest’onda che non finisce mai dove poter fare sia manovre che tubi ecco quello è perfetto. Non esiste l’onda perfetta ma piuttosto la giornata perfetta, dove prendi tante onde buone.” spiega il surfista. Immaginare un’onda lunga 500 metri e alta 4 metri non rasserenerebbe molte persone. Ma in acqua esiste un modo per non avere paura “Io la trasformo in adrenalina. Quando il mare diventa grande è impossibile non avere paura ma il segreto quando sei in acqua è che quando ti arriva l’onda grande devi farti spingere avanti, mai indietro. Così trasformo la paura in adrenalina”.
Il futuro
“Il futuro prossimo ha un obiettivo il circuito mondiale. voglio arrivare nella top 5 del mondo, quindi raggiungere le finali che si terranno a Trestles (Usa) e diventare campione del mondo. Poi subito dopo c’è Parigi 2024. Gareggeremo a Tahiti con super onde. Sono le mie seconde Olimpiadi quindi ci arriverò più preparato delle prime. Voglio migliorarmi sempre e spingere il mio livello fino il limite del possibile“. Leonardo Fioravanti paura non ne ha.