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Ilaria Cusinato: “So il mio valore, ma spesso sono io l’artefice dei miei problemi”

Ilaria Cusinato a Tokyo 2020. Ph. Credit: IG Cusinato

Sulla pelle, oltre il cloro, ha tanti tatuaggi, ognuno con un significato unico. Tra una bracciata e l’altra, Ilaria Cusinato spazia dallo studio in mediazione linguistica alla musica. Poi c’è il suo sport, che le ha dato tante soddisfazioni, con 200 e 400 misti (e 200 farfalla) con cui sta cercando di ripartire dopo tanti problemi.

Ilaria Cusinato in gara agli Europei di Roma
Ilaria Cusinato in gara agli Europei di Roma. Ph. Credit: Andrea Masini e Andrea Staccioli / DBM

L’intensa stagione dell’Italnuoto: come si prepara la Cusinato

Lo ammette lei stessa, difficile che qualcuno dia questa risposta quando si chiede degli obiettivi. «Non mi piace mettere le mani avanti, ogni volta che si gareggia è un po una cosa a sè. Penso di aver lavorato molto bene e quindi spero di gareggiare bene agli Assoluti per potermi qualificare per il Mondiale. Se mi qualifico bisognerà vedere perché sono dell’idea che per quanto magari tu possa prevedere un risultato non sarà mai così quando fai la gara: potrà andare benissimo come potrà andare malissimo ma ci sono talmente tante possibilità e condizioni nel mezzo che possono influenzare tutto. So quanto valgo, però, non so cosa possa accedere quindi non ho una previsione certa di quello che posso fare in futuro».

Un futuro pieno di impegni con l’aggiunta del Mondiale di febbraio 2024 a Doha, previsto nel 2023 ma spostato per la riprogrammazione dei Campionati del Mondo di Fukuoka di questa estate «Quello sarà una rassegna di transizione perché cade anche in un periodo di piena preparazione. Probabilmente non ci saranno tanti che prepareranno questo mondiale. O magari chi sapendo già di poter poter vincere una medaglia in modo più tranquillo  non finalizzerà la preparazione ma parteciperà e io non rientro sicuramente in quella categoria. Secondo me era più bello lasciare il programma com’era, per gli atleti non è un vantaggio».

Gare a parte Ilaria Cusinato (calasse 1999, agente Fiamme Oro) dopo un periodo di tanti infortuni, si sta rimettendo in corsia: «Ho iniziato abbastanza presto ad avere soddisfazioni internazionali, all’inizio era tutto facile. Gestisco molto bene il successo. Negli ultimi anni, però, ho fatto molto più fatica ad affrontare preparazione e gare. Sono un po’ io l’artefice dei miei problemi, poi sono stata sfortunata: dal 2019 ad adesso faccio fatica a contare il numero di problemi fisici che ho avuto. Sono 4 anni, non è facile, ma con l’aiuto si può sempre tornare a certi livelli»

Ilaria Cusinato, bronzo agli Europei di Roma. Ph. Credit: Andrea Staccioli/DBM

La musica, i tatuaggi e lo studio: il mondo di Ilaria

Spesso ci si dimentica come il corpo, che per gli atleti è uno strumento di lavoro, possa logorarsi ma ancora di più sia la mente a poter fare dei brutti scherzi. Ilaria Cusinato non ha mai nascosto i suoi disturbi alimentari, affrontati in passato, iniziati per imitare un’altra persona e che sta nuovamente gestendo. «Ho intrapreso questo nuovo percorso a gennaio. Devo dire che all’inizio non ero totalmente convinta, il grosso l’ha fatto la dottoressa che mi segue che è anche quella della Nazionale, Tiziana Balducci. Frequentando lo studio e lo psicologo mi sono resa conto che è effettivamente utile avere un supporto anche da un punto di vista mentale. Non è solo uno psicologo che affronta i disturbi alimentari che alla fine sono una rappresentazione problema più grosso di te. Mi sono resa conto che è una cosa molto  importante che mi sta aiutando tantissimo. A gennaio ero in un periodo complesso. Ogni volta è difficile iniziare da capo, non è assolutamente una cosa scontata e quindi quindi pian piano ne sto trovando un gran beneficio e continuo ancora ad andarci, non ho finito il mio percorso».

Intanto però non ha mai abbandonato gli studi. Ora le manca solo la discussione di tesi in Mediazione linguistica. Terminato questo primo ciclo, vorrebbe continuare con la magistrale in interpretariato sportivo. «Vorrei lavorare nel calcio, o comunque in un settore diverso dal nuoto anche perché la figura dell’interprete nel nostro sport non c’è». La veneta, nel mentre studia e suona flauto traverso e sta prendendo anche lezioni di canto. Lo dice in totale onestà la musica è un qualcosa senza cui mai potrebbe stare, una dimensione parallela. Del resto tanti dei suoi tatuaggi richiamano le sue canzoni preferite. Ma non chiedetele quale tatoo abbia un posto speciale nel suo cuore: «Tutti hanno un significato particolare, non saprei, dico uno che farò adesso, un cuore spezzato composto da pezzi di puzzle che si sgretolano: rappresentano i pezzi di me in ogni persona che ho amato».

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