Home INTERVISTE Fratelli Fortunato: Esport e Sport come due facce della stessa medaglia.

Fratelli Fortunato: Esport e Sport come due facce della stessa medaglia.

Michele Fortunato, owner dei Angry Bats e Francesco, marciatore della nazionale italiana di ritorno da Tokyo; due fratelli che hanno una visione simile dello sport seppur campioni in ambienti opposti.

Tenuta mentale: differenze tra atleta e player

Iniziamo con una domnda molto semplice: cos’è per voi lo sport? “E’ la mia vita, ho scelto di dedicarmi al 100% nello sport, sono stato fortunato e privilegiato – sostiene Francesco – attraverso la costanza e l’ambizione non riesco ad immaginarmi una vita senza ciò che pratico ormai da anni: la marcia”.Ho fatto atletica, triathlon, per ultimo arrampicata. Sono un fan della competizione, soprattutto quella con se stessi, per questo ho sempre scelto sport individuali” – le parole del fratello Michele.

“Negli anni sono cresciuto molto a livello personale e mi sono avvicinato all’Esport; era un pò di tempo che lo seguivo e ho sempre visto molto E e poco SPORT, il mio intento era proprio quello di colmare quella lacuna con delle esperienze sportive tradizionali”. Cosa vi aiuta a superare le difficoltà? La soluzione, per entrambi, è quella di continuare a spingere sempre nonostante si presenti la fatica. “Può capitare che la testa non sia pronta ma già riflettere su quello che si sta facendo vuol dire che c’è tanta passione dietro; spesso capita che la soluzione sia più pratica e concreta rispetto al problema che ci poniamo”.

Angry Bats: per Michele la parola d’ordine è “DIVERTIMENTO”

Il mio coach mi ha da sempre spiegato che al terzo ritardo in stream bisognava fare delle flessioni. Siamo forse gli unici a far fare dello sport vero e proprio all’interno del team”. In questo momento Michele ricopre anche il ruolo di team manager e ci racconta che ai colloqui con i nuovi giocatori la prima domanda che pone è sempre: “fate sport? Secondo me è molto importante che i ragazzi pratichino una disciplina e se manca cerco loro di trasmetterla. Spingo molto sul disaccoppiare l’esperienza di competenza digitale a quella sportiva tradizionale”.

La dipendenza che creano i videogiochi non è dipesa dal giocatore ma bensì dell sua capacità di capire come non rimanerci dentro e di essere al contempo competitivi e con la mente libera”. La storia degli Angry Bats inizia a maggio 2020 e il primo momento in cui sono scesi in campo è stato con il torneo della Coffee League nel 2021. “Era un torneo amatoriale in cui abbiamo fatto 1-13 con pochissimi mesi di preparazione alle spalle. L’aspetto più importante, secondo me, è quello di tenere il team sempre più unito. La squadra non è per il torneo o per il campionato ma per gli Angry Bats, fino a che ci divertiamo è bene continuare”.

Francesco Fortunato: tra i migliori 15 al mondo!

Francesco è tra gli ultimi esponenti di un’esperienza millenaria, l’attività più antica della nostra cultura; al contrario degli Esports nati da poche ore. Ha scoperto la marcia all’età di 15 anni allenandosi ad Andria, sua città natale; poi il passaggio alle Fiamme Gialle e tra gioie e dolori, sconfitte e successi a Tokyo è entrato nel ricordo dei 15 migliori al mondo.Ci siamo chiesti se debba esserci nella marcia un aspetto divertente affinché l’atleta si diverta?

La mia concezione di divertimento è ben lontana dalla marcia ma non nego che in questa risieda un aspetto ludico. Il nostro è uno sport di fatica che devi farti amica per riuscire ad andare avanti. Marciare mi ha permesso di girare il mondo e conoscere tante persone. Nei momenti di difficoltà mi è capitato di domandarmi quale fosse la ragione per la quale ogni giorno sono disposto a continuare. Ho trovato la risposta nel porsi e imporsi degli obiettivi che possano rappresentare lo stimolo giusto per non mollare”.

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