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Un’app per l’AISM grazie (anche) all’esports

La ricercatrice Jessica Podda ha realizzato un’applicazione per monitorare i malati di sclerosi multipla: anche grazie al contributo della community esports.

Era il 2021 quando per la prima volta l’AISM aveva iniziato a coinvolgere alcune community di streamer per un’iniziativa benefica: “Stream for AISM”. Un progetto che si poneva come obiettivo quello di raccogliere fondi per la realizzazione di un’app ideata da una loro ricercatrice, la dottoressa Jessica Podda. Due anni dopo l’app è pronta al lancio al pubblico e ci siamo fatti raccontare proprio da Podda in cosa consiste.

La dottoressa Podda dell’AISM in occasione della presentazione del progetto DIGICOG-MS

Perché nasce l’app

Jessica Podda è una neuropsicologa, oggi in forze all’AISM, con un dottorato in bioingegneria e robotica che rappresenta una delle eccellenze scientifiche italiane. Nel 2020 in pieno lockdown Podda inizia a rimuginare su una problematica: i pazienti di sclerosi multipla durante la pandemia hanno dovuto forzatamente rinunciare alle visite e alle successive diagnosi in ospedale a causa della saturazione, e non solo, delle strutture dovuta principalmente al Covid19.

In quel momento mi sono resa conto che c’era una problematica significativa che meritava una soluzione”, ha raccontato la dottoressa ospite di Studio League, il format di approfondimento sul mondo del gaming e dell’esports in onda ogni venerdì dalle 16:00 alle 18:00 su Atleta TV. “La diagnosi costante dello status della malattia è fondamentale per comprendere un suo eventuale avanzamento, rallentamento o stabilizzazione: monitorare riflessi e abilità cognitive aiuta sia il paziente sia il medico a capire se la cura sta avendo effetto o meno”.

La dottoressa Jessica Podda, ricercatrice per l’AISM

Come funziona l’app dell’AISM

Grazie al suo primo progetto di ricerca scientifica, denominato DIGICOG-MS, ovvero Digital Assessment of Cognitive Impairment in Multiple Sclerosis, Podda ha conquistato il secondo posto a GiovedìScienza 2021, il contest per la comunicazione scientifica dedicato ai ricercatori under 35. “Da quel momento ho capito di essere nella giusta direzione e di dover trasformare quella che era un’idea in qualcosa di concreto: un’app che potesse servire sia a chi soffre di questa malattia sia a chi lo ha in cura”.

L’app, che verrà lanciata al pubblico tra fine marzo e inizio aprile, è già stata ufficialmente presentata in occasione della Milan Games Week 2022. Contiene al suo interno diverse tipologie di esercizi: alcune di carattere linguistico, altri di carattere mnemonico, altri ancora di carattere cognitivo. “L’idea è stata di mettere a punto delle modalità di valutazione diverse: una che il paziente può eseguire in completa autonomia, l’altra invece guidata e seguita da remoto da un clinico, così da venire incontro anche alle diverse esigenze delle persone, non tutte con la stessa dimestichezza con le tecnologie.

Torna anche quest’anno l’iniziativa benefica “Gardensia”, testimonial AISM Chiara Francini

Inclusione e esports

Il mondo del gaming in questo ambito non è rappresentato solo dal carattere videoludico dell’app ma anche dall’enorme contributo dato dalle community di esports e di videogiocatori che hanno sostenuto il progetto. Stream4AISM nelle due edizioni ha raccolto il necessario per poter prima far partire lo sviluppo dell’app e per lanciarla negli store digitali: il tutto attraverso raccolte benefiche in collaborazione con diversi streamer. A fine 2022 l’app ha vinto anche il prestigioso premio “Make to care”, confermando quanto sia innovativa  e soprattutto utile per le persone che soffrono di sclerosi multipla.

Avere delle risposte immediate diventa significativo per velocizzare il processo di diagnosi e monitoraggio della malattia”, ha spiegato la dottoressa. Negli ultimi mesi poi il focus principale del progetto è stata la raccolta dati di chi ha provato in una sorta di “beta” l’app: “Abbiamo fin da subito incluso nella progettazione le persone con sclerosi multipla, chiamate tanto a fornire suggerimenti e insight per gli aspetti di design che a riferire i propri feedback nelle fasi di testing e validazione”. Il prossimo step sarà implementare un’intelligenza artificiale che possa valutare la bontà o meno delle risposte date dagli utenti, al momento ancora gestita in modo manuale.

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