Home Esport Terenas: “Presto un mio evento community”

Terenas: “Presto un mio evento community”

Il content creator e caster Lapo Raspanti ha fornito la sua opinione su cosa manca all’esports italiano e su League of Legends.

Appena poche settimane fa l’annuncio che ha destabilizzato la scena italiana di League of Legends. Lapo Raspanti, conosciuto come Terenas, non avrebbe continuato come caster degli eventi europei e internazionali per PG Esports. Una professione, in parallelo a quella di content creator sempre per il titolo moba di Riot Games, iniziata ormai quasi dieci anni fa a marzo 2013 e che prosegue tuttora.

Perché Terenas non commenta più

“Sono stati sei anni bellissimi durante i quali ho imparato tantissimo. Credo di aver dato altrettanto tantissimo a chi mi ha seguito e ha guardato le competizioni che commentavo”, ha raccontato Terenas in diretta ai microfoni di Studio League, format di approfondimento sulla scena competitiva di League of Legends che va in onda ogni venerdì su Twitch alle 16:00. “Io e Roberto (Prampolini aka KenRhen ndr) siamo cresciuti insieme lavorando e divertendoci, scambiandoci il know-how su come migliorarci.”

Il perché del suo addio era stato anticipato nel video annuncio: “Guardando all’estero vedo una visione a lungo termine, una volontà di investimento del broadcast che non vedo qui in Italia.” La questione quindi sembrerebbe essere legata principalmente alla visione dell’azienda per cui Raspanti commentava i match: PG Esports, broadcast partner ufficiale dell’LEC, principale competizione della regione europea (e non solo) iniziata da poche settimane e che ha visto anche il debutto di Carlotta De Simon come caster, e del campionato italiano PG Nationals.

Terenas ospite a Studio League

Non è solo una questione di risorse

Raspanti nella lunga intervista ha prima di tutto voluto sottolineare che non è tanto un problema legato esclusivamente a PG Esports. Quanto, piuttosto, alla mentalità imprenditoriale tutta italiana di puntare sul breve periodo. A questo aspetto va aggiunta la difficoltà di evolversi e far fronte alle nuove esigenze. “Il fatto è che ciò che va bene quando un’azienda inizia la propria avventura imprenditoriale non è detto che vada ancora bene anche solo 4-5 anni dopo”, ha raccontato Terenas. “Non ne faccio nemmeno troppo una colpa. Riuscire a capire cosa realmente manca e come sistemarla è decisamente difficile.

Gli esports poi sono un settore, e League of Legends non fa eccezione come titolo, che si evolve in fretta”. Secondo Terenas, in poche parole, se Riot Games pensa al proprio titolo come a un prodotto che dura vent’anni, lo stesso dovrebbero fare le realtà che a lei si associano. Puntando quindi al lungo periodo con una visione molto più ampia in termini di orizzonte temporale. “Invece molto spesso fanno progetti a 3-5 anni: anche se dopo tot tempo un progetto non sembra funzionare, non significa che sia fallimentare. Magari va sistemato e adattato a quali sono le nuove esigenze dell’utente finale che segue quel prodotto”.

Terenas e KenRhen insiem nei primi mesi di casting

Serve fare più community

Uno dei punti toccati nel corso dell’intervista è stato anche il come creare ancora più engagement per gli eventi esports italiani. “Creare una community fidelizzata è necessario per la sopravvivenza di una competizione e di un esports e indirettamente del prodotto che si sta presentando”, ha aggiunto Terenas, sottolineando come gli eventi community, ad esempio, siano utili allo scopo nel medio-lungo periodo. “Ci vogliono tanti investimenti? Sì, ma il problema non è il volume bensì come vengono investiti.” 

Immaginiamo di organizzare un evento con tanti content creator e le sale lan: si paga un influencer di League of Legends per mandarlo in una sala lan dove fare un meet&greet. Si gioca con lui o lei e nel frattempo nella sala trasmettono le partite del PG Nationals o dell’LEC in italiano, in modo da fornire una ‘scusa’ per commentarlo e magari appassionarsi.” Un po’ come succede per le partite di calcio: ci si ritrova in bar, locali, pub, ristoranti per seguire insieme i match. “È una scommessa, sia chiaro ma nell’esports non si sa davvero ancora cosa funziona a cosa no. Secondo me vale la pena tentare per creare continuità”.

Terenas è stato premiato da Riot Games con un importante riconoscimento

Un evento targato Terenas

Negli altri paesi questi eventi, secondo quanto affermato da Terenas, non sono più organizzati dallo stesso tournament organizer. Perché, avendo creato una solida fanbase, affezionata ora vengono organizzati direttamente dai tifosi e dalle stesse squadre. “Allora, io penso, forse sotto il profilo community in Italia abbiamo fatto dei passi indietro e preferisco mettermi in prima linea per invertire la rotta”.

Con un evento ad hoc? “Sì, ho intenzione di organizzare per i tornei internazionali di League of Legends, come il Mid-Season Invitational e i Worlds, un evento. Ho un’idea in mente che sto sviluppando nel tentativo di creare qualcosa a cui la community possa davvero interessarsi. Non una volta però, né due, finché sarà necessario: perché a un certo punto ci sarà sicuramente qualcuno che dirà ‘Io so farlo meglio’ e quella persona sarà la benvenuta. Si costruirà così un ecosistema fidelizzato”.

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