Home Esport Masti, il coach atipico degli Axolotl

Masti, il coach atipico degli Axolotl

È stata con grande sorpresa di molti (persino coach) che gli Axolotl, organizzazione presente nella scena competitiva di League of Legends ormai da qualche anno, hanno conquistato l’accesso alla Top 4 del campionato italiano PG Nationals. Nonostante la sconfitta al primo turno playoff contro i Dsyre e la conseguente eliminazione, si tratta di un risultato non tanto storico (già nel Summer 2021 avevano ottenuto la terza posizione finale) quanto inatteso. Anche per gli stessi componenti dell’org.

Il tabellone playoff del PG Nationals all’indomani della conclusione della regular season

Un traguardo impossibile, non per il coach degli Axolotl

All’inizio dello split l’obiettivo era uno: conquistare la salvezza. Chiudere al sesto posto era l’obiettivo minimo prefissato dal General Manager del team Lorenzo Passalacqua. La stessa costruzione del team, se si fa eccezione per il jungler di grandissima esperienza Kikis, sembrava puntare a un risultato modesto ma che potesse essere però in grado di lottare per evitare le ultime due posizioni. Invece si è finiti a lottare per il quarto posto contro i Cyberground.

Eppure fin da quando ho iniziato a lavorare con i ragazzi ci siamo resi conto di trovarci tra le mani un roster più attrezzato”. A parlare è stato l’head coach del team Samuele Massarenti “Masti”, intervenuto durante Studio League, il format di approfondimento sulla scena competitiva di League of Legends in onda ogni venerdì dalle 16:00 alle 18:00 su Atleta TV. “Anche cambiato alcuni elementi del roster durante lo split, avevamo ormai creato una tale sinergia che eravamo in grado di affrontare chiunque”.

La presentazione ufficiale del team degli Axolotl prima dell’inizio dello split

Come sono cambiati gli Axolotl

Gli Axolotl hanno chiuso la regular season del PG Nationals al quarto posto, l’ultimo disponibile per disputare i playoff. Un risultato che è stato il frutto di cinque vittorie ottenute nelle ultime sei partite disputate, perdendo solo contro i Dsyre. Un risultato a cui gli AXL sono arrivati cambiando persino roster: “L’addio improvviso di Dyablo ci ha costretto a reinventarci ma senza cambiare i nostri piani: abbiamo spostato Kikis in midlane ma adattando i suoi pick da giungla, come Lee Sin, mentre Obelisk in corsia superiore era pronto eventualmente a spostarsi”.

Poi l’arrivo di Dreammaker, un midlaner di ruolo, che ha rimesso a posto almeno gli equilibri tattici: “Non posso dire che sia stato difficile perché i ragazzi si sono sempre mostrati super disponibili: si è creata una tale alchimia che ognuno di loro si è messo a disposizione dell’altro. Il nostro compito è stato solamente, si fa per dire, mettere ognuno di loro nelle condizioni di poter performare al meglio secondo le proprie capacità”. In sostanza la formula magica che ogni head coach sogna e tenta di seguire per ottenere il massimo dai propri giocatori costruendo la giusta sinergia e formando una vera e propria squadra.

Una delle giocate del neo-midlaner DreamMaker

Il ruolo di Masti: chi è il coach degli Axolotl?

Nonostante sia ufficialmente l’head coach del team, Masti non si riconosce nel ruolo strettamente più tecnico. “Quando mi è stato offerto il ruolo ho accettato subito ma mi sono reso conto che si trattava di una figura che ben al di là dell’aspetto tecnico: io sono più una sorta di mental coach, di collettore di idee, so mettere insieme delle teste pensanti e farle ragionare per raggiungere l’obiettivo comune”, ha spiegato Masti. 

D’altronde non deve essere semplice per chi è stato proiettato dal Circuito Tormenta al PG Nationals: “Io mi sono approcciato al competitivo di League of Legends da appena due anni: non ho un bagaglio tecnico sufficiente, né sui giocatori né sul gioco in sé, per poter conoscere ancora ogni singola situazione. Motivo per cui lavoriamo come una vera squadra anche nel coaching staff, che ringrazio sempre”. Coaching staff che è formato dal team manager Cosimo “Gis” Marzo, l’assistant coach Angelo Jonathan Fortuna “Feed” e l’analyst Pasquale “PhoenixPasc” Chidichimo.

Masti, coach degli Axolotl ospite nella trasmissione Studio League

L’anziano e il redento

Tra i due nomi che forse più rappresentano quello che è stato a tutti gli effetti il miracolo sportivo dello Spring Split del PG Nationals, vanno inseriti Kikis, il jungler, e Creon, il botlaner. “Su Kikis ho davvero poco da dire: quando si è concretizzata la possibilità di poter lavorare con un giocatore che è stato campione europeo e ha giocato il mondiale di League of Legends sono rimasto di sasso”, ha continuato Masti. “Penso che tra di noi ci sia stato uno scambio quasi reciproco: da lui ho imparato tantissimo sul lato tecnico e tattico di League of Legends, mentre io ho potuto nel mio piccolo trasmettergli l’importanza di fare squadra, di lavorare in gruppo e di mettersi a disposizione del team”.

Creon invece, nonostante sia uno dei giocatori più di lungo corso nella scena italiana, ha rappresentato una grandissima sorpresa con prestazioni ben sopra le aspettative. Per un giocatore che aveva ormai enormi difficoltà a trovare un posto da titolare, è stata una stagione che ne ha permesso di rivalutarne le potenzialità ancora inespresse: “Dal mio punto di vista è stato un ragazzo con cui è stato semplicissimo lavorare. Sempre disponibile, soprattutto sereno e che in partita dava il 110%: e penso che si sia visto chiaramente. Ha sfornato prestazioni una migliore dell’altra, sempre in crescendo: Creon è stato un giocatore fondamentale per noi”.

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Exit mobile version