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Lilyane e la scena femminile di League

Streamer e giocatrice professionista, Lilyane ci ha raccontato la sua esperienza nella scena competitiva femminile di League of Legends.

Il 2022 può sicuramente essere definito come l’anno di consacrazione del Game Changers, il circuito femminile di Valorant tanto voluto da Riot Games. La stagione appena terminata ha permesso alle giocatrici di tutto il mondo di trovare un ambiente in cui crescere sotto il profilo competitivo in modo sereno e senza pregiudizi, come ci ha raccontato Giacomo Podestà “Jjack” in una lunga intervista. Adesso è il turno di League of Legends di brillare. Ne abbiamo parlato con Melanie “Lilyane” Santamaria, midlaner delle Qlash Midnight, ospite sul nostro canale Twitch.

Mary, giocatrice appena 16enne delle G2 Gozen di Valorant, campionesse del mondo del Game Changers.

Le prime competizioni femminili

League of Legends, cugino, fratello o sorella, come preferite insomma, di Valorant ha sempre avuto in realtà un circuito femminile parallelo. O meglio: ha sempre avuto diversi tornei distribuiti durante la stagione riservati esclusivamente alla scena femminile ma mai strutturati. L’obiettivo è identico: dare alle giocatrici l’opportunità di competere in un ambiente meno tossico di quello maschilista e patriarcale che spesso si trova sulla Landa. 

Tali tornei però non erano tra loro collegati, non facevano parte di un circuito competitivo unico. Fattore che Riot Games, secondo quanto trapelato e in qualche modo annunciato, vuole risolvere. Visti i risultati ottenuti su Valorant, lo stesso vorrebbe fare su League of Legends creando, a partire dal 2023, un vero e proprio circuito femminile. D’altronde già diverse organizzazioni esports che militano nei campionati europei hanno una propria sezione femminile: come le G2 Hel dei G2 Esports o le SK Avarosa degli SK Gaming, due org che competono nella massima scena dell’LEC.

Il roster completo delle Qlash Midnight

Lilyane: dalla BCS alla finale europea

Un primo approccio alla scena femminile da Riot Games è arrivato nelle scorse settimane con il Rising Stars, torneo che si è disputato il 26 e 27 novembre. Protagoniste assolute, nonostante sia mancata solo la vittoria, le Qlash Midnight, team femminile dei Qlash che hanno raggiunto la finale del torneo senza alcuna aspettativa, come ci ha raccontato la loro capitana: “Per noi è stato totalmente inaspettato, il nostro obiettivo era solo far bene”, ha commentato Melanie “Lilyane” Santamaria.

Il team era nato da poco, da appena due settimane con quel roster”, ha proseguito Melanie, unica italiana. “Il nostro coach Mario “Balleno” Lombardi e il team manager Leonardo Renzetti “Rehnz” hanno convinto prima me della bontà del progetto e poi le altre giocatrici a credere nelle loro potenzialità.” A ragione, col senno di poi, vista la finale del torneo raggiunta a sorpresa dopo aver battuto persino le più blasonate G2 Hel. Melanie arrivava inoltre dalla vittoria alle Baolo Championship Series con la finale disputata dal vivo allo scorso Lucca Comics & Games.

Obiettivo mondiale

Il Rising Stars è una sorta di primo approccio di Riot Games alla scena femminile. L’idea è di proporre nel 2023 diversi tornei ed eventi che permettano alle migliori squadre di qualificarsi per il mondiale. Ma ce n’è bisogno? “Decisamente sì”, ha risposto Santamaria: “I tornei femminili sono davvero pochi e sporadici e il livello ne risente perché ci sono poche opportunità per potersi confrontare. La SoloQ non può essere sufficiente.” Pochi tornei significa anche pochi investimenti da parte delle varie organizzazioni, che forse hanno anche poco coraggio nello scommettere sulle giocatrici anche per i loro team principali (considerato che non c’è nessuna regola che lo vieti). 

Un esempio è Charlotte “Cosmïc” Tranquillin, attuale compagna di squadra di Lilyane ma che vanta un passato recente negli Angry Bats. Con l’organizzazione pugliese la botlaner francese ha disputato il Proving Grounds: “Charlotte è una ragazza fantastica”, ha confidato Melanie. “È stato difficile convincerla perché lei non aveva molta fiducia nella scena femminile in generale ma soprattutto dopo questo torneo si è ampiamente ricreduta.

Un momento della diretta streaming di Studio League con Lilyane.

Il circuito femminile secondo Lilyane

Il torneo Rising Stars ha visto la partecipazione di 31 squadre con oltre 150 giocatrici provenienti da tutta Europa. Indizio che fa pensare alla presenza di una grande scena sommersa che aspetta solo un’occasione per palesarsi. Anche perché, come ha raccontato la stessa Lilyane: “Spesso le donne stanno sulla difensiva quando si tratta della scena competitiva.

Perché? “Principalmente perché non sono abituate a stare in team, hanno poca esperienza. Io stessa per paura dei pregiudizi o dei commenti della gente ho sempre preferito rimanere nella mia zona di comfort, evitando la scena competitiva.” Oggi, però, è tornata sulle sue idee: “Diciamo che sono cresciuta sotto questo profilo perché ho imparato a fregarmene del giudizio esterno: l’unico che conta è quello costruttivo del mio coach o delle mie compagne di squadra che mi fanno notare certi errori in partita. Tutto il resto me lo lascio scivolare via”.

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