Due talenti super-precoci, due teenager già professionisti, due futuri campioni. Riley Powell e Vladislav Gradinari, 14enni, hanno impressionato gli appassionati di snooker. I classe 2008, nell’ultimo Torneo Shoot Out, sono diventati i più giovani di sempre a vincere un match nel circuito maggiore. Largo ai giovani.
Due ragazzini, un amore folle per la stecca. Sulle mani le stimmate dei predestinati
In un mondo dello sport che vuole essere sempre più inclusivo e alla spasmodica ricerca di talenti da incensare già in tenera età, lo snooker occupa un posto di rilievo. Per chi non fosse avvezzo a questo termine, diciamo che è un ‘cugino inglesizzato’ del biliardo nostrano. Volendo essere più specifici, è uno sport da stecca, praticato sul consueto tavolo verde a 6 buche con 15 palline rosse, 1 nera e 6 di vario colore. Lo scopo? Ripulire il piano mandando ogni pallina in buca o totalizzare più punti, alternando sempre una pallina rossa in buca ad un’altra di colore diverso. In questo particolare sport, che ha la sua patria nel Regno Unito, l’inclusività e il talento precoce hanno una rilevanza importante. Lo Snooker è una delle poche discipline professionistiche che mette a confronto uomini e donne nelle stesse competizioni. Non è raro vedersi scontrare campionesse del mondo con ‘snookeristi maschi’. Nell’ultimo Torneo Shoot Out, diversi sono stati i match misti.
Alla Morningside Arena di Leicester, dove si sono svolte le gare, oltre agli incontri uomo-donna, a rubare la scena sono stati due autentici prodigi dello snooker, i giovanissimi Riley Powell e Vladislav Gradinari. Stiamo parlando di due ragazzini 14enni che hanno strabiliato il pubblico presente. I teenager, dopo alcuni anni di dominio nelle categorie under, si sono affacciati per la prima volta in un torneo del circuito maggiore. Il moldavo Vladislav Gradinari, nel primo turno se l’è vista con la Campionessa del mondo femminile Ng On Yee. Scontro all’apparenza difficile. Il classe 2008, senza alcun timore, ha rifilato un secco 40-1 alla 32enne cinese, diventando il più giovane di sempre a vincere un match ufficiale di snooker. Alla vittoria del predestinato moldavo, ha risposto un altro prodigio, il gallese Riley Powell. Il ‘bambino’, di soli due mesi più ‘vecchio’ di Gradinari, ha portato a casa una vittoria storica contro il n. 8 al mondo Kyren Wilson. Match più tirato quello del giovanissimo gallese che, mostrando un’impressionante sicurezza, ha rimontato il veterano.
Dal duo Powell-Gradinari a Sullivan e Higgins, lo snooker è uno sport per ogni età
Accoppiata esplosiva quella composta dai nuovi prodigi dello snooker. Di loro si parlava già da qualche anno, venivano descritti come la ‘generazione d’oro dello snooker moderno’. I risultati precoci confermano le previsioni. A fine gara, il ‘piccolo gallese’ ha dichiarato: “E’ stato fantastico partecipare e vincere. Mi sono divertito e il sostegno del pubblico è stata una cosa del tutto nuova per me. Nonostante abbia commesso due errori all’inizio, ho recuperato e mi sono goduto ogni momento”. Parole vere e sentite, quelle di un 14enne che si è divertito giocando allo sport che ama. Il giovane collega Gradinari ha precisato: “In Moldavia, lo snooker è quasi sconosciuto, in tutto il Paese ci sono solo 4 tavoli. A 7 anni con i miei genitori ci siamo trasferiti in Inghilterra, per crescere e migliorare”. Che dire, i miglioramenti si vedono eccome, infatti, Gradinari, dopo la prima vittoria, ha superato anche il secondo turno, battendo il brasiliano Sarkis, perdendo poi contro il n.24 al mondo Ford.
I due prodigi crescono bene anche grazie agli allenamenti che svolgono con fuoriclasse dello snooker del calibro di Mark Williams, Lee Walker e Jackson Page, gente che ha vinto Campionati mondiali e titoli a raffica. Il bello dello snooker è proprio questo, vedere campioni affermati, di 30-40 o 50 anni, confrontarsi giornalmente ed allenarsi con le nuove leve. In altri sport una cosa del genere è possibile? Questo vuol dire inclusività. D’altronde, i due 14enni nei prossimi mesi potrebbero già vedersela con professionisti del calibro di Higgins o del migliore di sempre Ronnie O’Sullivan, entrambi alla soglia dei 50. Largo ai giovani, quindi, ma spazio pure ai ‘veterani’. Lo snooker, infatti, sia per il fatto che è uno sport abbastanza statico, sia perché non richiede un particolare sforzo fisico, permette ai giocatori di praticarlo anche oltre i 60 anni. La preparazione psicologico-mentale, ovviamente, è fondamentale per competere a quei livelli. Ben vengano i talenti precoci, quindi, anche se non ci stancheranno mai delle magie del 47enne Ronnie O’Sullivan.