Dopo due anni di stop, nel weekend del 4-7 Novembre si è svolto, nella fantastica cornice romana di Cinecittà, la 3a edizione del Video Game Lab. Quattro giornate in cui arte, videogiochi, intrattenimento, cultura e sostenibilità hanno dato vita ad un evento interamente dedicato al mondo dell’Esports. La direttrice artistica Giovanna Marinelli ci racconta il successo di questo festival finalmente tornato in presenza dopo un lungo periodo di incontri online.
Il rapporto Umano&Digitale: la tecnologia incontra scienza e cultura
Il tema della 3a edizione di Rome Videogame Lab è è proprio il rapporto tra umano e digitale.
Il focus è di quello di mettere in risalto l’attuale processo evolutivo del digitale affinché possiamo viaggiare con esso di pari passo e trarne benefici. Ci spiega Giovanna che “la digitalizzazione ha fatto crescere quasi del 22% l’utilizzo dei videogiochi in Italia, non solo quelli a sfondo di divertimento. Quasi il 50% degli italiani che hanno giocato ai videogames li hanno usati per acquisire informazioni e ampliare il proprio bagaglio culturale; esistono giochi interamente dedicati al patrimonio artistico e culturale così come quelli promossi da grandi fondazioni come la Veronesi, Barilla, Euro Mediterranea, che hanno al proprio interno contenuti utili per insegnare i giusti comportamenti da adottare nella società”.
85 postazioni retrogaming, 10 di arcade, uno scenario aperto a tutti gli amanti dell’Esports. L’affluenza è stata elevatissima, dai workshop ai laboratori online per i più piccoli, l’evento è stato un successone! Abbiamo chiesto a Giovanna se il target del pubblico presente fosse composto solo da adolescenti ma a sorpresa ci ha rivelato che, “analizzando i risultati di alcune indagini effettuate a giocare non sono solo i giovani bensì c’è un range di età dei giocatori che va dai 16 ai 35 anni; arrivando così, dai figli ai nonni, quasi alla terza generazione“. Un grande successo è stato riscosso dai webinar di Minecraft dedicati ai più piccoli, volti principalmente a fini educativi. Il festival è stato dedicato agli upload games, a tutti quei videogiochi che, pur non abbandonando il divertimento, usano le proprie risorse per fare formazione e informazione: “Nel caso di Minecraft vengono fornite ai ragazzi delle nozioni di linguaggio di codifica”.
Rome Videogame Lab: un evento Green all’insegna del divertimento
La sostenibilità: il secondo tema dell’evento di Rome Videogame Lab. “Certificato da Legambiente, il festival ha ridotto al minimo la carta, usato materiali compostabili, optato per molti videogiochi che affrontassero tematiche green”. Lo scopo è stato proprio quello di conciliare divertimento ed educazione civica. I videogiochi sono strumenti poliedrici, hanno il pregio di essere interattivi e di coinvolgere coloro che li usano. Possiamo imbatterci, per esempio, in eventi storici del passato come lo Sbarco in Normandia affrontando una battaglia su League of Legends. Bisogna abbandonare il cliché del videogioco visto come passatempo negativo perché può invece insegnarci tanto!
Ma come è possibile allora collegare l’attività di un gamer con il benessere fisico che invece può essere conferito da uno sport tradizionale? Giovanna ci ha spiegato che “ Sono presenti in circolazione dei giochi volti interamente ad uno stile di vita corretto; alcuni sono finalizzati al recupero fisico di atleti che hanno subìto traumi in passato e necessitano di un’attività che sia per loro di recupero”. Ricordiamo che nell’edizione di Video Game Lab dello scorso 2019 si sono tenute le finali del torneo universitario di League of Legends, un videogioco competitivo che ha fatto scendere in campo tantissimi studenti provenienti da tutta Italia. Un’esperienza di grande successo che Giovanna si auspica di ripetere in futuro e chissà, magari potremmo vedere in postazione i nostri ragazzi della LOL Academy!