Sincerità, schiettezza, simpatia, idee innovative e tanto carisma. Il nuovo allenatore degli Spurs non sembra avere difetti e dopo sole tre partite i tifosi già lo adorano. Considerando l’exploit con il Celtic dello scorso anno e la partenza folgorante del suo Tottenham, la FIFA ha inserito Postecoglou tra i 5 migliori allenatori del 2023. La cura dell’australiano funziona. Già dimenticati i disastri del duo Mourinho-Conte.
Dall’Australia con furore. Scudetti giapponesi, treble, Coppa d’Asia e la chiamata Spurs
“Ho soltanto copiato Pep”. Questo l’incipit di una delle ultime conferenze fatte da Postecoglou, prima della pausa nazionali. Alla domanda di un giornalista, riguardo l’innovativa posizione dei suoi terzini, l’allenatore del Tottenham ha risposto con estrema sincerità: “Mi sono ispirato a Guardiola”. D’altronde ‘Ange l’australiano’ è così, schietto, diretto, senza peli sulla lingua, considera tutti allo stesso livello, amici, colleghi, dirigenti e giocatori. Non ha bisogno dell’aplomb inglese preconfezionato o di dichiarazioni studiate a tavolino. Lui vive le conferenze stampa come una serata al pub, lo stesso vale quando fa il suo lavoro dalla panchina. Questo suo atteggiamento, che dall’arrivo in Premier ha ispirato subito apprezzamenti da parte di tifosi e addetti ai lavori, Postecoglou se lo porta dietro da tempo. Fin dalle prime presenze col South Melbourne, nel campionato australiano, Ange era così, a suo agio in qualsiasi situazione, trasmetteva fiducia e suscitava naturale carisma. Figlio di immigrati greci, ha praticamente sempre vissuto nella terra dei canguri, sposandone quella viscerale apertura e quella profonda schiettezza che contraddistingue la gente del posto.
Dignitosa la sua carriera scarpette ai piedi, ma è una volta appese al chiodo che fa il salto di qualità. Dopo esperienze nelle serie minori greche, inizia a vincere titoli girovagando per il mondo. Ben 4 con i Melbourne Victory nel campionato dei Socceroos, poi la storica Coppa d’Asia del 2015 con la Nazionale dei canguri e da lì l’aereo verso il Giappone. A Yokohama è campione della JLeague, prima di andare in Scozia e fare la storia col Celtic. Treble con i biancoverdi, l’ottavo del club di Glasgow, record di gol (114 in una sola stagione) ed un gioco tanto spumeggiante quanto divertente, da attirare le attenzioni della Premier. Dopo il disastro targato Mourinho-Conte, passando anche per Nuno Espirito Santo, il Tottenham decide di puntare su Postecoglou. Nonostante lo scetticismo iniziale, ‘l’allenatore giramondo’ è riuscito a convincere tutti e queste prime partite inglesi gli stanno dando ragione. Un exploit quello dell’australiano nell’ultimo anno, che gli ha permesso anche di entrare tra i migliori 5 allenatori nominati dalla FIFA.
Postecoglou il salvatore, Tottenham rinvigorito e quel coraggio nel rompere gli schemi
Talmente naturale e tanto autentico da far crollare in un battito di ciglia tutto lo scetticismo con il quale era stato accolto. “Per la prima volta dopo 20 anni, ho dovuto abbandonare il gruppo del fantacalcio della Premier League, altrimenti i miei amici avrebbero provato a estorcermi informazioni di continuo”. È questo Postecoglou, un allenatore che si presenta alla prima conferenza col Tottenham parlando di fantacalcio. Uno che rompe gli schemi sia davanti ai microfoni, ma soprattutto in campo. Sul rettangolo verde Ange ha coraggio da vendere, propone un calcio innovativo e futuristico. Dopo anni di ‘mentalità mourinhana’ e ‘stile contiano’, utili solo a far perdere le Coppe europee agli Spurs, con Postecoglou il Tottenham ha cambiato pelle, ha rinnovato la sua anima, è entrato in una nuova dimensione. Orfano di un fuoriclasse come Kane, emigrato in Baviera, il club inglese non ci ha pensato un istante ed ha messo subito a segno 11 gol nelle prime tre partite. Ma com’è possibile senza il centravanti più prolifico delle ultime annate?
Semplice, grazie al ‘Postecoglou style’. Con un atteggiamento estremamente votato all’attacco ed un modulo (4-2-3-1) che esalta esterni ed ali, gli Spurs sono una delle più intriganti realtà in questo inizio di Campionato. Senza ‘l’uragano’, servivano i gol di tutti e questo che ha fatto Postecoglou. Da Son a Kulusevski, da Maddison all’incontrista Skipp, ognuno fornisce il suo contributo essenziale in zona offensiva. Questa caratteristica ha fatto sempre parte delle squadre di Postecoglou, ma forse in pochi se ne erano accorti vista la marginalità dei campionati in cui allenava. Oggi, invece, il panorama europeo osserva con interesse le idee dell’australiano. Una delle più innovative è quella dei ‘terzini atipici’. Gente come Udogie (attenzione Spalletti) e Porro, in fase di possesso, diventano veri e propri centrocampisti aggiunti, non tanto nell’aiutare la costruzione dell’azione, ma propriamente nel finalizzare. Fa effetto vedere come questi laterali difensivi, decine di volte a partita, si ritrovano dentro l’area avversaria a toccare palloni manco fossero trequartisti. Insomma, con un gioco innovativo, fresco e stimolante, Postecoglou è il beniamino di questo nuovo Tottenham.