Musica e sport, il doping che non fa male a nessuno

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Esiste un rapporto particolare tra musica e sport. Non un rapporto di coppia, né un qualche tipo di subordinazione: è come se atleti e musicisti avessero un comune punto di partenza. Entrambi esprimono sentimenti profondi, a volte molto intimi. Il musicista mette in musica le proprie sensazione, ansie e gioie ma lo stesso può dirsi di un atleta che punta l’obiettivo e dedica se stesso e la propria vita a raggiungerlo. Sia la musica che lo sport sono espressioni umane, che ci portiamo dietro dall’alba dei tempi: sono lingue ancestrali che usiamo per esprimere quello per cui le parole non bastano. Quando la musica e lo sport si incontrano e si uniscono, nascono suoni e immagini indimenticabili.

Liam e Noel Gallagher

Musica e sport un atto d’amore

Abbiamo bisogno l’uno dell’altro, l’uno crede all’altro e so che scopriremo cosa dorme nella nostra anima“. E’ la frase perfetta per descrivere il legame viscerale tra la Musica e lo Sport. Una frase tratta dal brano “Acquiesce” degli Oasis. Il suono dei fratelli Noel e Liam Gallagher è lo stesso del Manchester City. Questo brano è l’inno dei Citizens, oltre che il capolavoro di Noel. Ma il successo degli Oasis, nel corso degli anni, ha visto precipitare le sorti del club biancoceleste. “Be Here Now”, album uscito nel 1997, superò il milione di copie vendute nella peggiore stagione della storia del Club. Nel 2008, la band si sciolse e il City tornò ai vertici del calcio inglese trionfando. “Se avessi saputo che sciogliere gli Oasis avrebbe significato per il City vincere la Premier, l’avrei fatto 15 anni fa” dichiarò Noel. 

Ancora oggi, i fratelli ribelli del pop inglese rinuncerebbero al successo pur di veder trionfare il City. Canzoni pop, rock e d’autore hanno spesso inneggiato al mondo dello sport, dagli eventi mondiali al mitico campione sportivo. “We are the Champions” dei Queen (1977) è l’inno che abbraccia tutti gli sport. “Notti magiche” di Edoardo Bennato e Gianna Nannini ha fatto sognare durante i Mondiali di calcio “Italia ’90”. Come anche “Waka Waka” di Shakira che ha spopolato in occasione del mondiale Sudafricano. “Hurricane” di Bob Dylan racconta la storia del pugile statunitense Rubin Carter ed è diventata la canzone simbolo della boxe, oltre che dei movimenti civili americani. In tema di ciclismo, ricordiamo “Bycicle Race” dei Queen del 1978 e ispirata al Tour de France, “Bartali” di Paolo Conte, “E mi alzo sui pedali” degli Stadio dedicata al compianto ed indimenticabile Marco Pantani.

Rubin “Hurricane” Carter, il pugile a cui Bob Dylan dedicò l’omonimo brano

L’impatto “dopante” della musica nello sport.

La musica è un mezzo per esprimere le gesta sportive e per raccontare temi altrettanto emozionati. Come fece Antonello Venditti con “Tradimento e perdono”, dedicata al calciatore Agostino Di Bartolomei che si tolse la vita nel 1994. La musica però può anche aiutare a compiere performance sportive memorabili, fino a essere considerata dopante. Fare sport a ritmo di musica scatena la produzione di endorfine e il rilascio di dopamina. Lo dice la scienza. Questo conferma le teorie che tutti noi abbiamo messo in pratica, pulendo casa o il garage, accendendo la radio per sentire meno la fatica. Durante l’allenamento, quindi, la musica può avere effetti “dopanti” al punto tale che, in certi casi, ne è stato vietato l’utilizzo. Come nella maratona di New York che, dal 2007 vieta l’uso di cuffie e auricolari durante la gara. Questo perché, secondo la Federazione americana, la musica migliora le performance e aumenta il rendimento (del 20-30%) grazie anche alla sincronizzazione.

Il ritmo musicale regola il movimento, quindi può prolungare la performance. La USA Track and Field (USATF, la federazione di atletica), ha messo al bando l’uso di auricolari e riproduttori di musica portatile per non concedere un “vantaggio competitivo” a chi corre con la musica nelle orecchie. Ascoltare brani pop e rock con certi ritmi aumenta la velocità, la resistenza alla fatica e allo sforzo e riduce addirittura la percezione del dolore. Molti atleti ammettono di ascoltare musica prima delle gare, proprio perché può funzionare anche per raggiungere lo stato mentale ottimale. Di conseguenza, se alcuni atleti usano il suono per motivarsi e stimolarsi, altri usano la musica come mezzo per controllare l’ansia. E’ il caso, ad esempio, della campionessa olimpica Kelly Holmes che utilizzò ballate soul di Alicia Keys alle olimpiadi di Atene, o del pugile Audley Harrison abituato ad ascoltare musica classica giapponese prima di ogni incontro.

Osvaldo in un’esibizione di El Barrio Viejo

Ex campioni musicisti e cantanti

Abbiamo parlato di brani con ‘certi ritmi’. Quali? Le canzoni a effetto dopante hanno da 120 a 140 battute al minuto. Qualche esempio: “Don’t stop me now” dei Queen, “Eye of the tiger” dei Survivor (colonna sonora di Rocky IV, e chi non la ricorda!), “I like the way you move” dei Bodyrockers, “Mercy” di Duffy, “Dancing Queen” degli Abba. Quello tra musica e sport è un legame magico, imprescindibile, fatto di ritmo, energia, disciplina e armonia. Non sono pochi gli atleti che, dopo gli allenamenti o una partita ufficiale, si dedicano alla musica. Nel calcio, diversi campioni hanno inciso dischi come cantanti (Francesco Graziani, Giorgio Chinaglia, Paolo Rossi, Ruud Gullit, Giuseppe Galderisi, Maradona). Pelè ha composto alcuni brani musicali intrisi di samba, tra cui la colonna sonora del film a lui consacrato: “Pelé”, diretto da François Reichenbach nel 1977. Gianluca Lapadula e Mario Balotelli hanno dimostrato un certo talento nel suonare il pianoforte.

L’attuale tecnico del Verona Juric è un metallaro irriducibile. Pablo Daniel Osvaldo, ex attaccante di Roma, Fiorentina e Juve, ha deciso di dedicarsi alla musica a tempo pieno. Con la sua band “El Barrio Viejo”, si esibisce in America Latina e in Europa. All’inizio del 2020, però è tornato ad indossare gli scarpini firmando un contratto con il Banfield, in Argentina, dimostrando che musica e sport sono passioni che possono convivere. Anche l’ex campione di basket Wayman Tisdale, nel 2001 ha preso a suonare il basso scrivendo pezzi jazz. Il suo album “Face to Face” si è mantenuto per settimane in vetta alla classifica di canzoni jazz in USA. Nel tennis, ricordiamo John McEnroe, chitarrista di talento che si è esibito sia con proprie band che a fianco di altri gruppi famosi. Il rapporto tra musica e sport è quindi innegabile. Le note, avendo un effetto positivo sul nostro animo, contribuiscono a fare emergere sentimenti altrettanto positivi. Questo influisce sulla nostra psiche ma anche sul corpo e sui muscoli, trasformando un grande sforzo o un allenamento estenuante, in un ballo ritmato.

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