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Motomondiale, Jerez: quando la lotta tra Rossi e Gibernau superava i confini della singola gara

Il Motomondiale torna a Jerez, uno dei circuiti più iconici del calendario stagionale. Proprio in Spagna, nel 2005, Rossi e Gibernau diedero vita a una delle battaglie più dure della storia del motociclismo

Rossi Gibernau Jerez podio

Jerez, dove la rivalità Rossi-Gibernau raggiunse l’apice

Si erano ritrovati quasi per caso a lottare per il titolo mondiale della MotoGP, all’inizio del 2003. Prima di quell’anno, il vero avversario di Valentino Rossi era stato Max Biaggi, con cui si era aperta una rivalità fatta di gare molto tese e polveroni sollevati attraverso le dichiarazioni dell’uno e dell’altro nei confronti del rivale. Poi, all’improvviso, era emerso il talento di Sete Gibernau, che si era introdotto nella lotta tra i due italiani senza chiedere il permesso. Nel 2002 lo spagnolo aveva sofferto molto la scarsa competitività della sua Suzuki, che lo aveva condotto al sedicesimo posto della graduatoria mondiale. Ma il ritorno alla Honda (con cui aveva già corso nella Classe 500 dal 1997 al 2000) lo aveva portato immediatamente nei piani alti della classifica.

Con quattro vittorie nel 2003 – ottenute nelle prime nove gare, periodo in cui Rossi si era fermato a tre successi – e altre quattro nel 2004, Gibernau aveva terminato entrambe le stagioni al secondo posto mondiale. L’era Rossi-Biaggi era terminata, ed era iniziata quella del Rossi-Gibernau. Il 2005 doveva essere l’anno della verità: sarebbe stato ancora Valentino e vincere, oppure Sete avrebbe messo fine al suo regno? La gara di Jerez, la prima della nuova annata, è già decisiva per stabilire le gerarchie del campionato. Sono proprio loro a giocarsi la vittoria quando si entra nell’ultimo giro del GP spagnolo. Rossi è davanti al suo rivale, ma commette un paio di errori che portano l’iberico a trovarsi in testa all’ingresso dell’ultima curva. Sete lascia un piccolo spazio all’interno, Valentino ci si butta dentro, e la spallata tra i due premia l’azzurro. E’ l’apice, ma forse anche la fine, della loro rivalità.

Un episodio che lascia il segno

Rossi, primo al traguardo in quella che diventa immediatamente la gara simbolo della rivalità con Gibernau, riesce a difendersi dall’ultimo vero assalto del suo avversario. Gibernau, finito sulla ghiaia dopo il contatto con il rivale, rientra in pista ed è comunque secondo. I due, in quel momento, erano troppo più veloci degli altri. Ma da quell’episodio, lo spagnolo non sarà più lo stesso. Sete metterà a segno cinque pole position in quel 2005, ma non riuscirà a vincere nemmeno una gara e chiuderà al settimo posto finale. Poi passerà alla Ducati e inizierà un lento declino che lo porterà al ritiro – anche se non definitivo – alla fine del 2006. Quello di Jerez sarà quindi uno “scontro” che cambierà la carriera di entrambi i protagonisti, all’interno di una rivalità che era arrivata a superare i confini della singola gara vinta o persa.

Rossi si portava dietro il ricordo della gara del Qatar dell’anno precedente, quando era stato costretto a partire dalla penultima posizione a causa di una irregolarità segnalata proprio da Gibernau. Da quel momento, Valentino aveva deciso che avrebbe fatto qualsiasi cosa per batterlo: “La cosa del Qatar mi ha fatto arrabbiare molto – ha dichiarato il pilota di Tavullia – e mi ha aiutato a dare il massimo in quella stagione e in quella successiva. A Sete direi: ‘Era meglio che tu non l’avessi fatto, avresti vinto più gare”. Per Valentino, l’episodio di Jerez fu quindi la conseguenza di qualcosa che era iniziato molto tempo prima. Gibernau, al contrario, sarebbe per sempre rimasto convinto di aver subito un torto, e che questo avrebbe cambiato il modo di interpretare le gare: “Lo scontro di Jerez ha creato un brutto precedente. Da quel momento questo tipo di manovre si è ripetuto più volte”.

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