Quest’anno più che mai Lautaro e Leao hanno preso la scena in Serie A, accendendo un duello a distanza che diventerà il tema centrale della stagione. Due 10 differenti ma entrambi indispensabili per le proprie squadre. L’argentino ormai faro e cannoniere assoluto dell’Inter, il portoghese mix perfetto tra estro e classe, accentratore del Milan. Un derby tra due fenomeni pronti a contendersi la seconda stella.
Lautaro si è preso l’Inter: capitano, leader e macchina da gol
Non ci sono più dubbi sul valore di Lautaro Martinez. Il Toro di Bahia Blanca ha raggiunto un livello straordinario dal punto di vista tecnico e dei numeri. In questi anni è stato sempre nei panni di Robin, il partner ideale dei grandi numeri 9. Ha iniziato al fianco di Icardi, proseguendo con Lukaku in quella che è diventata la coppia dello scudetto nerazzurro. Con la partenza del belga si è amalgamato perfettamente anche con Edin Dzeko. Ogni anno, però ha aggiunto sempre un tassello in più, preparandosi a diventare l’accentratore assoluto che è adesso. Lautaro oggi è a tutti gli effetti Batman, capitano e leader tecnico ed emotivo dell’Inter. Prima giocava per gli altri, adesso sono gli altri a giocare per lui. L’intesa con Marcus Thuram è già sbocciata e la LuLa è un lontano ricordo. L’aspetto che più sbalordisce del nuovo Lautaro, però, è quello legato ai numeri.
Il 10 argentino è già in doppia cifra dopo 8 partite stagionali: 9 gol in 7 giornate di campionato, un gol nella prima gara di Champions League. Di fatto ha partecipato a 10 dei 19 gol dell’Inter. Due doppiette e un poker hanno contraddistinto la partenza da marziano del bomber ex Racing. Ogni pallone che tocca è ormai in cassaforte, a conferma della consapevolezza acquisita dal Toro che dopo la vittoria della Coppa del Mondo con l’Argentina ha definitivamente cambiato passo. Già nella scorsa stagione dopo il Mondiale in Qatar aveva sterzato, decidendo anche la semifinale di ritorno contro il Milan e vincendo il duello a distanza con Leao. Anche la finale persa col Manchester City gli dato una rabbia agonistica diversa, proiettata al riscatto. Lautaro vuole lo scudetto e ha già fatto capire di voler essere il padrone assoluto della Serie A. La seconda stella dovrà contendersela con l’altro 10, quello rossonero.
Leao gestisce i ritmi del Milan: tutti i gol passano dal portoghese
Il Milan è cambiato profondamente nel corso dell’ultima sessione di mercato e la squadra ha assunto una fisionomia diversa ma l’ago della bilancia resta sempre Rafa Leao. Il portoghese è l’accendino del Milan: è lui a gestire i ritmi degli attacchi, lui che decide quando accendere le azioni. Tutti i gol, in un modo o nell’altro passano dalle sue giocate. In 7 partite di campionato ha già collezionato 3 gol e 3 assist, prova che nel suo gioco le reti vanno di pari passo con le assistenze per i compagni. Di fatto Leao è entrato in quasi la metà dei gol del Milan, stappando le difese avversarie con tecnica, atletismo e straordinarie accelerazioni. Non ha nel suo bagaglio i 25-30 gol di Lautaro, ma ha dimostrato di avere un ottimo bilanciamento tra reti e assist. Pioli è consapevole che il destino della sua squadra dipende in grossa percentuale dai momenti del portoghese.
Appena due anni fa ha trascinato i rossoneri allo scudetto, vincendo il premio di MVP della Serie A. L’anno scorso è andato più a sprazzi e quando ha staccato la spina, il Milan ha faticato a fare risultato. Che sia un talento cristallino è fuori discussione. Rimane, però, un giocatore piuttosto umorale, in grado di portare a spasso da solo le difese avversarie, quando focalizzato. Altre volte però, le sue pause portano ad un crollo verticale della squadra. Rafael Leao ad oggi è il giocatore che più sposta gli equilibri in Serie A, l’unico in grado di cambiare le sorti della partita con una sola accelerazione. Nel duello a distanza con Lautaro Martinez ci sono tante analogie, in un confronto tra due stelle luminosissime. Da una parte il senso del gol del Toro, dall’altra il travolgente fiume in piena di Rafa. Due 10 che vogliono riprendersi il tricolore e che sono pronti a contendersi la seconda stella.