Prince Asante Sefa-Boakye è un ex giocatore di pallanuoto del Ghana. Dopo un’esperienza al college in America ha deciso di tornare nel suo paese con un obiettivo ben preciso: istituire una squadra di pallanuoto in grado di competere ai Giochi Olimpici del 2028.
Chi è Prince Asante Sefa-Boakye
Prince Asante Sefa-Boakye è un ex giocatore di origini ghanesi di pallanuoto. Nulla di strano se non fosse che è uno dei pochi di colore. Prince Asante Sefa-Boakye è cresciuto in Colorado (la mamma è di Los Angeles mentre il padre è del Ghana) dove ha frequentato il college giocando a pallanuoto. Dopo la laurea ha giocato prima in Europa e poi in Brasile. Il water polo è una delle sue grandi passioni e per lui questo sport è un possibile strumento di crescita culturale, e non solo, per il suo paese. Nel 2018 ha così creato la prima scuola del Ghana di pallanuoto. La prima volta che ha provato a organizzare una partita non c’erano nemmeno delle reti. Oggi la situazione è migliorata e il movimento è in crescita tanto che supervisiona un campionato nazionale di sette squadre (introdotto nel 2022).
Il suo sogno è quello di introdurre non solo la pallanuoto ma tutti gli sport d’acqua poco sviluppati nel contesto africano e in Ghana. Nonostante tantissimi vivano lungo la costa la maggior parte degli autoctoni non sa nuotare o ha paura. Secondo una recente indagine della Nkrumah University of Science and Technology (KNUST), il paese ha il record di persone annegate negli ultimi tre anni: 1500. Sefa Boakye dopo gli studi in America, sorprendendo tutti, ha deciso di tornare con una missione ben precisa. A Olympics, Asante ha detto: “All’inizio si trattava di superare una sorta di paura ancestrale, per anni la nostra popolazione è stata tenuta lontana dall’acqua. È stato molto impegnativo introdurre la pallanuoto in Ghana”. Il suo lavoro è partito nelle scuole dove c’erano delle strutture per il nuoto.
Il sogno: la nazionale del Ghana ai Giochi Olimpici
Grazie al suo impegno la pallanuoto e tutto lo sport è cresciuto in Ghana e nell’Africa sub saharina. “Il mio obiettivo principale era creare l’interesse e poi, una volta creta la domanda c’è lavorare alla creazione delle infrastrutture. Il modo in cui i ragazzi sono cresciuti e il modo in cui prendono sul serio e la passione indica come la pallanuoto potrebbe benissimo essere uno sport nazionale del Ghana, perché siamo un paese costiero. Vedere gli africani tra i protagonisti della scena principale della pallanuoto – ha detto in un’intervista a Olympics.com – è uno dei miei sogni”. Basti sapere che solo Sud Africa e Egitto sono le uniche due che sono riuscite a schierare due squadre a Giochi Olimpici. Da apri pista hanno fatto vari atleti. Tra loro Genai Kerr, primo di colore, americano, a partecipare a un Mondiale. Ad Atene 2004 insiee a Omar Amr è diventato il primo di pelle non bianca a far parte della squadra dei Giochi Olimpici.
“La mia idea a breve termine, iniziata per scherzo, è quella di creare una squadra di pallanuoto interamente di colore. Voglio vedere il Ghana alle Olimpiadi (quelle di Los Angeles, ndr) che ci rappresenti come stato e nella pallanuoto, riuscendo a essere competitivi”. La sua iniziativa è quasi interamente autofinanziata: ora si appoggia a un sistema di 10 allenatori che seguono 85 atleti. “Molti di questi ragazzi provengono da generazioni di pescatori. I loro padri erano pescatori, i loro nonni, pure e probabilmente anche loro. Ora stanno lavorando e curando anche la dimensione sportiva: l’attività fisica può portarli all’università o all’estero”.