L’Italia di Roberto Mancini sta attraversando una fase di profondo cambiamento: il vecchio che lascia spazio al nuovo, il ricambio generazionale di cui gli azzurri hanno urgente bisogno per tornare ad essere competitivi in vista di Euro2024. La nuova generazione ha voglia di prendersi la scena ma servirà una vera e propria rivoluzione che il CT ha già dimostrato di saper portare avanti.
L’Italia della nuova generazione: da Scalvini a Frattesi
Nelle ultime due gare di Nations League contro Spagna e Olanda sono emersi ancora una volta tutti i limiti dell’Italia che ha bisogno di un cambio radicale per riacquisire quello status che l’ha sempre contraddistinta. Roberto Mancini è chiamato a fare delle scelte forti ma drastiche che implicano un taglio netto con il passato. Leonardo Bonucci ha evidenziato tutte le sue difficoltà, dovute principalmente all’età che avanza e anche per Rafa Toloi la carta d’identità comincia a pesare. L’Italia, però, ha già delle carte importanti da giocare in vista del prossimo Europeo, dove sarà chiamata a difendere il titolo. Giorgio Scalvini e Alessandro Bastoni stanno già dimostrando con i propri club di poter essere i leader difensivi della nuova nazionale. Il primo a soli 19 anni si sta già imponendo nell’Atalanta; il secondo, cresciuto proprio nella Dea, è diventato un pilastro dell’Inter raggiungendo addirittura la finale di Champions League.
Sulla corsia di destra il neo campione d’Italia Giovanni Di Lorenzo è già una certezza. A sinistra Spinazzola non convince e Federico Dimarco sta bussando sempre più forte per un posto da titolare. Il gol contro l’Olanda ha coronato una stagione personale straordinaria da 6 gol e 9 assist con la maglia nerazzurra. Il centrocampo è sicuramente il ruolo in cui c’è più abbondanza e varietà di scelte. Tra gli eroi di Euro2020 l’unica certezza è Barella che sta vivendo il periodo di maggior rendimento della carriera e sembra avere ancora ampi margini. Jorginho e Verratti hanno perso quello smalto di due anni fa e soprattutto hanno pochi gol nei piedi. Tra i volti nuovi degli azzurri ha urlato forte il suo nome Davide Frattesi con prestazioni molto convincenti contro Spagna e Olanda. Il classe ’99 sta diventando sempre più un centrocampista di inserimento che vede la porta, capace di segnare con naturalezza. Un volto nuovo, dinamico e voglioso di lasciare il segno.
I nuovi azzurri hanno qualità: Baldanzi e Casadei si candidano per Euro2024
Nell’ampia rosa di scelta a centrocampo, un ruolo di primo piano potrebbe averlo Sandro Tonali, sempre più faro del Milan. Nelle ultime due stagioni la sua crescita è stata esponenziale e adesso deve dare il segnale definitivo anche con la maglia azzurra. Se parliamo di bruciare le tappe lo ha sicuramente fatto Nicolò Fagioli che, appena un anno dopo la promozione con la Cremonese, ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista nella Juventus, dimostrando di essere già pronto per la nazionale maggiore. Nel Mondiale U20, invece, è venuto fuori Tommaso Baldanzi (2 gol e 2 assist) che ha confermato quanto intravisto quest’anno con l’Empoli. Il classe 2003 dispone di quella qualità da trequartista vecchio stampo che negli ultimi anni in pochi hanno dimostrato di avere. Se pur non abbia ancora calcato palcoscenici importanti, il talento è quello del giocatore di spessore; l’esperienza verrà sul campo. Così come per Casadei, una delle punte di diamante della nuova generazione. Il tasto più dolente rimane, senza dubbio, l’attacco.
Se negli anni 2000 il problema dell’Italia era chi lasciare fuori tra i grandi centravanti che abitavano la nostra Serie A, oggi è complicato individuare anche solo uno che possa essere il vero riferimento offensivo. A Euro2020 c’era Ciro Immobile che però non è stato particolarmente brillante. Belotti, invece ha smesso di trovare il gol con continuità. Mancini sta cercando nuovi numeri 9 che possano rappresentare il presente ma soprattutto il futuro. Federico Chiesa spesso ha giocato come finto centravanti ma il meglio di sé lo dà partendo largo. Raspadori ha talento ma è prettamente una seconda punta. L’unico che ha le carte in regola per diventare il nuovo terminale offensivo degli azzurri è Gianluca Scamacca, anche se ultimamente Mateo Retegui ha dato un assaggio delle sue doti da goleador. Il materiale su cui lavorare c’è, quello che ancora oggi manca è il coraggio di dare un’occasione. Un aspetto chiave che deve partire dai club e che il CT dovrà modellare per riaccendere il fuoco di un’intera nazione.