Nessuna sciabolata in pedana per Aldo Montano, solo supporto agli azzurri della scherma. Dopo l’addio, a seguito di Tokyo 2021, il toscano ha fatto il suo debutto come figura di supporto in occasione dello storico Trofeo Luxardo di Padova.
Il ritorno di Aldo Montano
“I’m coming home”. È tornato a casa Aldo Montano è ritornato a respirare l’aria delle gare e delle competizioni. La sua sciabola rimane però in bacheca, quasi come cimelio degli anni in cui ha fatto sognare i colori azzurri. Il toscano rispolvera, invece, la sua esperienza per metterla al servizio della squadra azzurra. Nel weekend a Padova ha fatto il suo debutto come figura di supporto per il team italiano impegnata nello storico trofeo Luxardo.
L’olimpionico con questo weekend di gare ha così cominciato a cooperare con lo staff diretto dal Commissario tecnico Nicola Zanotti, con sciabolatori e sciabolatrici che tra un mese cominceranno la fase di Qualifica olimpica.
“Aldo è un patrimonio fondamentale per la scherma italiana, e ringrazio il Presidente federale Paolo Azzi e il Consiglio per aver accolto la mia proposta di affidargli questo ruolo importante, a supporto della Nazionale di sciabola”, dichiara il Responsabile d’arma Nicola Zanotti. “Montano sarà la chioccia del gruppo, in particolare per le prove a squadre, sia maschili che femminili. Con lui andiamo a completare uno staff di primissimo piano, forte dei tecnici che da un anno collaborano con me con straordinaria professionalità e sinergia, insieme ai preparatori, all’équipe medica e all’osservatore arbitrale. Ora abbiamo anche Aldo, che è stato di fatto già in tanti anni da capitano il Mentor del gruppo, e continuerà a portare il suo prezioso contributo verso il Mondiale di Milano e la Qualifica olimpica”.
L’eterno azzurro con la scherma nel sangue
La famiglia Montano ha inevitabilmente lasciato il segno nella scherma azzurra. Prima il capostipite Aldo Senior, argento a squadre ai Giochi di Londra 1936 e Londra 1948. Poi, è toccato al figlio e padre di Aldo Jr, Mario che ha portato a casa due ori e un argento a Monaco, Montreal e Mosca, a cui si uniscono i successi dei cugini (Mario Tullio, Tommaso e Carlo: tutti medagliati olimpici).
Infine, nel 2004 ad Atene arriva Aldo, oro individuale nella sciabola e l’argento a squadre. Aldo non poteva che continuare la passione di famiglia e nonostante una parentela con Armando Picchi e una passione iniziale per il calcio ha sempre avuto le stoccate nel DNA. La fama acquisita gli porta notorietà, tante ospitate in tv e critiche, ma il livornese non perde mai la concentrazione. A Pechino 2008 porta a casa il bronzo a squadre e torna sul podio a livello individuale nel 2011 ai Campionati del Mondo di Catania.
A Londra 2012 vince il bronzo, sempre a squadre. Riesce anche a qualificarsi alla quarta Olimpiade di Rio senza però salire sul podio. Infine, nonostante lo spostamento di un anno, riesce a qualificarsi e a prendere parte alla quinta Olimpiade di Tokyo 2020, ma come riserva. Il compagno Luigi Samele si fa male e Montano scende in pedana in semifinale. Aiuta i suoi, vola in finale e contribuisce alla vittoria dell’argento chiudendo così una longeva quanto gloriosa carriera.