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Generazione Z al comando: il Mondiale dei gioielli nati dal 2000 in poi

La Generazione Z ha preso il comando del panorama calcistico europeo e sta prendendo la scena anche in questo Mondiale invernale in Qatar. Talenti cristallini che stanno vivendo già un momento magico della loro carriera, indossando maglie di nazionali prestigiose e che si stanno rivelando assoluti protagonisti della competizione. Di seguito, i talenti più in mostra del Mondiale nati dal 2000 in poi.

Pedri e Gavi (Pokerstarsnews)

Il Mondiale della generazione Z: da Bellingham a Gavi

Come non partire dai gioielli della Spagna che hanno esordito al Mondiale 2022 con un travolgente 7-0 nei confronti della Costa Rica. Con una doppietta ha preso la scena Ferran Torres, una delle stelle più luminose della nuova generazione delle Furie Rosse. Il centrocampo, invece, è dominato dai due nuovi principi del calcio europeo, Pedri e Gavi, che stanno imparando il mestiere accanto al maestro Busquets. Il primo classe 2002, il secondo 2004 in gol contro la Costa Rica con una perla al volo, alla prima in carriera in un campionato del Mondo. Il fenomeno andaluso è diventato il giocatore più giovane a segnare un gol ai Mondiali da Svezia 1958. Chi sta trovando meno spazio al momento è Ansu Fati. Il classe 2002 del Barcellona, però, potrebbe rivelarsi una carta a sorpresa nelle fasi finali. Situazione simile per Phil Foden, pupillo di Guardiola al Manchester City. Ventiduenne, riserva di lusso nelle prime due partite con l’Inghilterra ma protagonista nella terza gara contro il Galles, in cui ha realizzato il suo primo gol in un Mondiale. Anche il ragazzo di Stockport potrebbe diventare un’arma letale a partita in corso.

Sponda Inghilterra sta rubando l’occhio Jude Bellingham, forse il giovane più atteso di questo Mondiale. Il classe 2003 del Dortmund ha preso il controllo del centrocampo della nazionale inglese come un veterano. Nella prima gara contro l’Iran ha realizzato uno splendido gol di testa, diventando, a 19 anni 4 mesi e 28 giorni, il secondo marcatore inglese più giovane di sempre a segnare nella Coppa del Mondo (secondo solo ad Owen). Tra i gioielli inglesi nati dal 2000 in poi sta salendo in cattedra anche Bukayo Saka. Nigeriano di origini, il 21enne mancino è il più ispirato tra gli attaccanti di Southgate, come dimostra la doppietta all’esordio assoluto in un Mondiale. Un ragazzo dalla personalità spiccata che ha saputo superare il rigore fallito nella finale dell’Europeo contro l’Italia, prendendo la scena anche in Premier League.

Vinicius Junior (EPA/Tolga Bozoglu)

Il Real Madrid domina: i gioielli di Brasile e Francia

Le due nazionali candidate ad arrivare in fondo sembrano essere Brasile e Francia. Sponda verdeoro sono diversi i talenti nati dal 2000 in poi: la stella è Vinicius Junior. Il classe 2000 di Rio de Janeiro, autore del gol vittoria che ha regalato l’ultima Champions al Real Madrid, è il giocatore più elettrizzante del reparto offensivo brasiliano, Neymar a parte. Non ha ancora segnato in questo Mondiale ma, quando accarezza il pallone, si accende la luce. La carta di Tite a gara in corso è Rodrygo Goes che ha ribaltato lo scenario contro la Svizzera, galleggiando tra le linee e fornendo l’assist vincente per il gol di Casemiro. Le risorse del Brasile si estendono a Antony e Martinelli, entrambi nativi di San Paolo. Due jolly spacca partita per il c.t. della Seleção.

La Francia, invece, ha trovato una nuova diga in mezzo al campo: Aurelien Tchouameni. Di origini africane, a soli 22 anni è entrato a gamba tesa nel Real Madrid e, con estrema convinzione, eleganza e tranquillità, ha preso in mano anche il centrocampo della nazionale campione del Mondo in carica. Il compito era di rimpiazzare due come Pogba e Kante e l’ex Monaco sta coprendo tutte le zone del campo con naturalezza. Deschamps deve ancora scoprire, invece, la carta Camavinga, altro diamante purissimo del Real. Riflettori puntati anche sul 2003 del Bayern Monaco, Jamal Musiala: talento cristallino che ha già tutto per dominare la scena europea e che dovrà accendersi per portare la Germania agli ottavi, dopo lo scivolone contro il Giappone.

Tchouameni (Topmercato.com)

Da Kudus a Enzo Fernandez: il Mondiale del futuro

Il Mondiale in Qatar sta mettendo in vetrina anche talenti meno attesi, ma che stanno ugualmente rubando l’occhio. Il Ghana si è regalato la possibilità di superare il girone grazie alla vittoria sulla Corea che porta il timbro di Mohammed Kudus. Il talento dell’Ajax ha confezionato una doppietta dal valore inestimabile e ha certificato la sua presenza tra i giovani talenti più cristallini del panorama europeo. Leo Messi è apparso e l’Argentina è ancora in vita: la ‘Pulce‘ ha messo la benzina, ma chi ha dato l’accelerata è stato ‘El Gordo’ Enzo Fernandez. Scuola River Plate, a soli 21 anni ha inventato una perla che ha steso il Messico, la prima rete con la maglia dell’Albiceleste.

Hanno lasciato il segno anche i due giovani dell’Ecuador, Gonzalo Plata e Moises Caicedo. Rispettivamente classe 2000 e 2001, sono stati i due attori principali del cammino in Qatar della squadra di Gustavo Alfaro. Plata non ha segnato, ma ha mostrato grandi doti tecniche e di dribbling. Caicedo, invece, ha realizzato il gol del momentaneo pareggio col Senegal che, però, non è bastato ad evitare l’eliminazione. Dinamismo e notevoli doti fisiche che lo rendono un giocatore già pronto per grandi palcoscenici. La sua firma l’ha messa anche il figlio d’arte, Timothy Weah che ha trovato il gol alla prima contro il Galles. Figlio del grande George, ha scelto di giocare per gli Stati Uniti, guadagnandosi l’accesso agli ottavi di finale. La Generazione Z ha preso la scena del Mondiale e con l’inizio ormai vicino delle fasi finali, lo spettacolo vero sta per iniziare.

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