Il Flag football è davvero lo sport del futuro che sostituirà il football?
Cos’è il flag football e perché sta diventando un argomento di cui parlare?
Il flag football è uno sport di squadra in grande diffusione. Nasce dal football tradizionale ma rispetto a questo elimina completamente il contatto fisico. L’obiettivo è sempre quello di raggiungere la meta opposta. I giocatori non indossano caschi e protezioni ma una cintura con appese delle bandiere (ecco perché “Flag” football). Non ci sono placcaggi, si può fermare l’avversario solo rubandogli la bandiera. Esistono numerose varianti di questo sport che sta spopolando in ogni parte del mondo persino in un Paese come l’Italia, in cui il calcio fa da padrone alla scena. Il suo peso sta crescendo a tal punto che durante il Super Bowl (cioè la finale del campionato di football) in America è stato proposto uno spot pubblicitario dedicatogli. Sembra di essere già proiettati al futuro: una competizione accessibile a tutti e che si può giocare ad alto livello anche in modalità mista.
“In Coppa Italia ho giocato il misto. Quando c’è un contatto a livello fisico può esserci un gap tra uomo e donna ma tecnicamente non c’è alcuna differenza in campo per questo va bene la modalità mista“. Così riporta Andrea Fantin, giocatore dei Raiders Roma. La sua squadra milita in prima divisione e lui riesce a conciliare il flag football ai Raiders con il Football alla Ducks Lazio. Andrea, e molti come lui, ha iniziato a giocare a flag per migliorare la tecnica del lancio e della presa ma, ammette, “è con il flag che mi sono tolto le soddisfazioni più grandi“. Infatti, è stato convocato nei raduni della nazionale insieme al suo compagno, idolo e amico Lorenzo Scaperrotta, capitano degli azzurri che ha portato a casa l’argento dai World Games 2022 di Birmingham (USA). Ad onor di cronaca, i padroni di casa hanno invece conquistato il primo posto.
La nazionale italiana e la diffusione in Italia, soprattutto nelle giovanili
“Quello della nazionale è un ambiente bellissimo, ai raduni si sente la coesione del gruppo. I tre coach sono bravi, affiatati e competenti“. Il secondo posto ai World Games non è un caso, dunque, ma frutto del lavoro degli operatori del settore. La nazionale adesso si prepara agli europei che si giocheranno a Limerick, in Irlanda, ad agosto e visto l’ultimo argento partono da grandi favoriti. Un altro grande aiuto arriva proprio dalla quantità di giocatori che si avvicinano al flag football e quindi alle società che hanno creato dei folti settori giovanili. La Ducks Lazio, per esempio, oltre alla squadra senior in seconda divisione, ha una squadra anche nella categoria under 15. Sono tante le società che propongono ai più piccolo di approcciarsi al football tramite il flag, lo testimonia il fatto che in Italia la FIDAF ha istituito campionati dedicati all’under 13, all’under 15 e all’under 17.
Il flag è propedeutico al football americano perché si tratta di un gioco accessibile a tutti e che non prevede l’acquisto delle protezioni e si gioca in 5 vs 5 (dunque campi più piccoli e meno costosi). Ma non solo. Questo sport ha una sua valenza che potrebbe portarlo addirittura a sostituirsi al football. Basta pensare al problema dell’encefalopatia traumatica cronica (CTE), di cui soffrono la maggior parte dei giocatori a fine carriera. Inoltre, aggiunge Andrea, “A livello fisico, vista l’assenza degli impatti, quando vai avanti con l’età, il flag football resta ancora alla tua portata”. Siamo davvero davanti allo sport del futuro? Questo non si può affermare con certezza intanto, però, si è candidato ai giochi olimpici di Las Vegas 2028.