La stagione si sta per concludere, con le ultime corse in archivio è tempo di resoconti, pagelloni e giudizi sul Ciclismo 2023. I migliori? Lo scettro se lo prendono quelli della Jumbo Visma. I bocciati? Diversi hanno steccato. Non sono mancate le conferme e Ganna guida il gruppo degli italiani.
Jumbo Visma come il dream team di Michael Jordan. A chi il trofeo del peggiore?
C’è un po’ quell’atmosfera lì tra gli appassionati di ciclismo, quella sensazione di fine anno scolastico dove si tirano le somme, si attendono le pagelle. La stagione dei pedali è ormai conclusa. Grandi Classiche, Giri, Tour e tappe in archivio. Qualcuno ha già preparato le valigie per una vacanza relax. Con il Ciclismo 2023 che si va a riposare ed il pensiero rivolto alla prossima annata, doverosa un’analisi con promossi, bocciati e pagelle d’oro. Partiamo dall’olimpo delle biciclette. La lode va, manco a dirlo, alla squadra più forte in assoluto, la Jumbo Visma. Facendo un paragone, tireremmo in ballo il dream team USA, quello con Michael Jordan, Magic Jhonson, Larry Bird ed altri fenomeni. Perché alla fine è questa l’impressione che si ha guardando la squadra della Jumbo Visma, un gruppo di fenomeni pazzeschi in grado solo di vincere, travestendosi da migliori al mondo. Il team di matrice olandese, in una sola stagione, è riuscito a mettere in bacheca Tour, Giro e Vuelta. Agli avversari solo le briciole.
I tre tenori, che hanno guidato la squadra e si sono divisi i trionfi, rispondono ai nomi di Roglic, Vingegaard e Kuss. Oltre alle vittorie negli slam, vanno aggiunti altri prestigiosi primi posti come Parigi-Nizza, Giro del Delfinato o la tripletta nella prova in linea dell’Europeo. Insomma, la Jumbo Visma non ha avuto rivali. Chi ha provato, in parte, a tenere questo ritmo sono stati Pogaçar e Evenepoel, artefici di importanti vittorie, ma hanno fallito gli appuntamenti fondamentali che, invece, la Jumbo Visma ha preso a piene mani. Intendiamoci, Tadej ha vinto tanto tra Parigi-Nizza, Fiandre, Amstel Gold Race, Freccia Vallone, due tappe al Tour e Lombardia, lo stesso vale per Evenepoel con l’UAE Tour, tappe a Catalogna, Giro, Svizzera, San Sebastiàn, titolo mondiale a cronometro e grandi prestazioni alla Vuelta, ma sulla bilancia del ciclismo 2023 queste vittorie hanno un peso minore. E dalle stelle che fai, non salti fino alle stalle? Tra i bocciati, anzi il peggiore, non può che essere Alaphilippe. Sembra finita l’era del due volte campione del mondo.
Ganna il più forte tra i normali. Conferme e garanzie del Ciclismo 2023?
Dai trionfi della Jumbo Visma, passando per il declino di Alaphilippe, arriviamo ai ciclisti azzurri. Nel primo anno senza il fuoriclasse Nibali, l’Italia, come da sua indole, si è affidata ad una punta di diamante, sperando trainasse l’intero movimento. Questo ruolo, scomodo ma foriero di prestigio, è spettato a Filippo Ganna, che l’ha ricoperto al meglio. Tolti gli extraterrestri sopracitati, TurboGanna è stato uno dei migliori ‘ciclisti normali’ della stagione. Portandosi a casa importanti tappe tra Tirreno-Adriatico, Vallonia, Vuelta e titolo di Campione Europeo ad Inseguimento, Pippo ha compiuto un sorprendete upgrade nell’ultima annata. A suscitare ottimismo anche il fatto che l’azzurro, nella maggior parte dei grandi appuntamenti, è stato sempre ruota a ruota con i migliori, mettendoli spesso in difficoltà. Altri italiani degni di merito? Senza dubbio Giulio Ciccone, che ha riportato in Italia la maglia a pois del tour dopo oltre 30 anni. Da non dimenticare anche la buona stagione di Alberto Dainese, vincitore di una tappa alla Vuelta. Se dovessimo scommettere 1 euro per il futuro, lo punteremmo su di lui.
Proseguendo l’analisi, sulla strada della conferma e della continuità, troviamo Philipsen e Van der Poel. I due compagni del team Alpecin hanno sfruttato al meglio le occasioni, vincendo tanto e sfidando ad armi pari i colossi della Jumbo Visma. Van der Poel è un eclettico, lo sappiamo, tra mountain bike, scalate e fuoristrada, ha dosato ogni energia per far bene anche su strada. Infatti, è stato un cannibale nelle corse di un giorno. Il vicino di sella, Philipsen ha sorretto la strada quando Van der Poel non c’era, vincendo una marea di tappe, ben 16 e togliendosi importanti soddisfazioni, come la classifica a punti del Tour francese. Tra i ‘campioni normali’ che si sono difesi con stile e onore, giusto citare anche Mads Pedersen, Almeida e Adam Yates. Ai tre, davvero forti nelle corse di giornata, è mancata solo la continuità nei Grandi Giri.