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Chiara Mazzel: grazie a Riccardo Cerutti ora posso vedere con le mie orecchie

Lei è Chiara Mazzel, una sciatrice alpina ipovedente di 26 anni. Lui è Riccardo Cerutti, fonico di professione che ha inventato un sistema di amplificazione acustica fatto su misura per le necessità della campionessa. Tra i due è nata un’intesa vincente che ha portato la nostra azzurra a qualificarsi al settimo posto nelle paralimpiadi di Pechino.

La discesa è meno ripida se hai un corridoio su misura da seguire

E’ sbalorditivo il modo in cui una sciatrice ipovedente riesca in un’impresa del genere attraverso un sistema di comunicazione acustica.Chiara ha bisogno di una guida che gli dia degli impulsi per seguire il percorso e portare a termine la gara; ho studiato a lungo tutte le sue esigenze” spiega Riccardo. L’azzurra ha fatto presente di aver bisogno di qualcosa che soddisfacesse principalmente tre requisiti: potenza, pressione e direzionalità. Dopo attenti calcoli, il fonico ha messo alla luce questo piccolo e leggero apparecchio acustico che crea un corridoio sonoro dove Chiara è all’interno.

Riccardo ci descrive nel dettaglio il funzionamento “L’atleta, spostandosi nelle curve, viaggia lungo questa scia immaginaria e qualora dovesse ‘uscire dai binari’ il suono emesso dal dispositivo cambierebbe. Solo Chiara è in grado di riconoscere questa differenza di suono e riportarsi immediatamente lungo la traiettoria corretta”. E solo Chiara può raccontare cosa è effettivamente cambiato da quando ha iniziato ad usare questo sistema. “Sicuramente ho avuto dei miglioramenti per quanto riguarda la velocità: sono migliorata nelle direzioni e riesco a percepire meglio le distanze e la profondità in tutte le direzioni. Nelle linee sono molto più precisa e la tecnica è di gran lunga migliore. Utilizzo il dispositivo da circa un mese e già posso dire di aver ridisegnato i miei obiettivi; ora posso puntare molto più in alto!

MAG.00, la musica come chiave della direzionalità

Questo dispositivo può essere utilizzato da tutti gli ipovedenti ovviamente ma il problema è nella produzione, ci spiega Riccardo. “Non può esserne fatta una produzione industriale perché le impostazioni sono soggettive e variabili. Io ho cercato di inserire della musica all’interno del dispositivo evidenziandone la parte ritmica, le percussioni così che simulino un metronomo da seguire“.

Così se si parla di musica Chiara ci confida i brani da lei scelti. “Per lo slalom utilizziamo la canzone ‘Pop corn’. All’interno di quel brano ci sono gli strumenti adatti per guidare la sciatrice lungo il percorso. Per il gigante invece abbiamo scelto ‘The final countdown‘, classico brano da velocità e adrenalina. Il suono viene percepito in controfase (capace di cambiare). In origine venivano usati piccoli altoparlanti che puntavano molto sulla potenza e diffondevano il suono. Noi abbiamo lavorato al contrario, anziché diffondere il suono l’abbiamo chiuso e circoscritto.” Così Chiara può sentire con le orecchie, ecco spiegato con lo sport il significato della sinestesia letteraria.

Se si vuole si può tutto.
Sempre avanti e mai mollare!

– Chiara Mazzel

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