Calcio VS NBA: due modi differenti di essere spettatore

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Non è un segreto che calcio e basket siano due degli sport più seguiti al mondo, ma quale è la vera differenza nell’esperienza dello spettatore? Il confronto è complesso, parlando di due mondi profondamente diversi nella loro essenza. Certamente, però, se prendiamo come riferimento l’NBA, è evidente il differente coinvolgimento del consumatore all’interno dell’evento rispetto a quello calcistico.

Il calcio visto come gioco, l’NBA visto come show

Il calcio, come la maggior parte degli sport professionistici, basa gran parte del proprio guadagno sulla presenza dei tifosi che, riempendo gli stadi, riescono a creare atmosfere suggestive ed essenziali per i protagonisti del campo. La concezione di tifo in questo gioco crea rivalità profonde. Il tifoso vive l’evento calcistico in maniera passionale ma, il coinvolgimento all’interno della partita arriva fino a un certo punto. Basti pensare alla distanza tra gli spalti e il rettangolo verde, o alla grandezza di uno stadio e di un campo stesso che, inevitabilmente, non consentono allo spettatore un’immersione totale nella gara. Di fondo, però, c’è l’essenza del gioco del calcio che pone al centro l’evento stesso e i suoi protagonisti in campo. Il pubblico diventa un contorno, certamente importante, ma secondario all’evento stesso.

Esistono realtà dove gli spettatori vivono un coinvolgimento maggiore, in particolare in Inghilterra dove, grazie alla struttura degli stadi, il tifoso è molto vicino al terreno di gioco e riesce ad avere anche un contatto visivo maggiore. In questo modo l’esperienza acquisisce un sapore diverso, pur rimanendo all’interno di un contesto in cui il gioco mette al centro i protagonisti del campo. Il tifoso fa sentire la sua presenza attraverso cori e striscioni ma rimane un contorno. Non è solo una questione di distanze o strutture ma anche di mentalità e cultura del gioco. Ecco perché, parlando di cultura ed essenza, il confronto con il basket americano è piuttosto complesso. Certamente, però, il consumatore che ha la possibilità di assistere ad una partita di calcio e ad una di NBA, non può non percepire un coinvolgimento nell’evento diametralmente opposto.

Medison Square Garden
Medison Square Garden (Sky Sport)

L’NBA come show: l’esperienza immersiva dello spettatore

Tutt’altra essenza ha, invece, il basket americano. L’NBA, da sempre considerata la lega di elité per qualsiasi giocatore, rappresenta a tutti gli effetti un brand. Un marchio che dal 1946 ha basato la propria fama sul prestigio del brand stesso, attirando milioni di spettatori da ogni parte del mondo. A differenza dei campionati calcistici, l’NBA è una lega chiusa, composta da 30 squadre che ogni anno rimangono le stesse, senza possibilità di essere sostituite, se non in qualche raro caso. Questa Lega è stato un modello di ispirazione anche per la tanto discussa SuperLega nel calcio. Un vero e proprio modello di business, un tempo visto come un mondo sconosciuto, che col tempo è diventato uno dei marchi più famosi al mondo. L’NBA è quasi uno sport a parte rispetto al basket che tutti conosciamo. Chiunque pagherebbe oro per assistere anche solo ad una partita, indipendentemente dalla squadra per cui si fa il tifo.

Una lega che negli anni ha puntato a rendere unica l’esperienza del consumatore, differenziandosi dalla concorrenza. Una partita di NBA non è semplicemente una gara di pallacanestro, ma uno show a tutti gli effetti. I giocatori rimangono gli attori principali, ma anche lo spettatore diventa un protagonista dell’evento. Durante i time-out vengono svolti giochi sul parquet con persone selezionate dal pubblico, ma non solo. Lo staff delle squadre di casa lancia gadget sugli spalti, ballerini e cantanti si esibiscono sul palco, tifosi che si dilettano in coreografie attraverso i maxi-schermi. L’esperienza dello spettatore viene arricchita dalla presenza di numerose celebrità che assistono all’evento dalla prima fila e spesso si concedono anche a qualche selfie. Specialmente durante le pause, i palazzetti diventano dei veri e propri luoghi di svago, coinvolgenti dal primo all’ultimo minuto. Spesso anche gli stessi giocatori si connettono ai tifosi con balletti ed esultanze stravaganti che creano un’atmosfera suggestiva. Quasi come un mondo parallelo che rende l’esperienza del consumatore unica e irripetibile.

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