Da sempre l’NBA è un circuito chiuso, un territorio quasi sconosciuto agli italiani. Eppure negli anni qualcuno è riuscito a farsi spazio nella lega americana, riuscendo ad acquisire anche uno status importante all’interno delle rispettive franchigie. Il numero di atleti che militano in NBA è ancora esiguo, ma chi c’è sta tenendo alto il nome dell’Italia. Il veterano è naturalmente Danilo Gallinari, l’erede potrebbe essere Simone Fontecchio, al suo primo anno in NBA. L’altro italiano, se pur solo di origini, è Paolo Banchero. Colui che, al suo primo anno nella lega, sembra già poterla dominare.
Da Banchero a Fontecchio: come stanno andando gli italiani in NBA
Tra gli italiani più rappresentativi del basket c’è, senza dubbio, Danilo Gallinari che negli anni ha ottenuto uno status notevole nella lega americana. La stella della nazionale, però, ha rimediato la rottura del legamento crociato anteriore, durante la partita di qualificazione ai Mondiali contro la Georgia. Un duro colpo per Gallinari che potrebbe stare lontano dal parquet per l’intera stagione. Chi sta provando a tenere alto il nome dell’Italia in NBA è Simone Fontecchio. L’ala piccola degli Utah Jazz è sbarcato in America lo scorso luglio. Alla sua prima esperienza nella lega, sta già dimostrando di che pasta è fatto. Giovane ma già esperto, classe ’95, con un passato nella Virtus Bologna ma anche all’Olimpia Milano e con parentesi brevi tra Cremona, Reggiana e Alba Berlino e Saski Baskonia.
Adesso sta vivendo il sogno di ogni bambino, l’occasione di giocare nella lega più prestigiosa della pallacanestro. Dopo un inizio quasi da spettatore, Fontecchio sta riuscendo a guadagnarsi un discreto minutaggio a Utah. Pur essendo all’esordio in NBA, sembra già molto sicuro dei suoi mezzi. Con determinazione sta contribuendo alla sorprendente stagione dei Jazz che, pur avendo perso Mitchell, sono tra le migliori franchigie ad Ovest. Contro i Clippers, ha giocato la sua quarta partita consecutiva in rotazione. Non vanta ancora numeri eccezionali, ma ha lanciato segnali importanti, come le stoppate da appalusi su DeAndre Ayton e John Wall. Spicca anche la gara contro i Knicks: 3 triple su 5, 4 rimbalzi e 2 assist in 17 minuti, ma anche una super stoppata su Brunson. Dopo il primo mese in NBA, Simone Fontecchio ha fatto un suo primo bilancio ai microfoni di Sky Sport.
“Coach Hardy mi chiede di coprire quei minuti facendo quello che so fare: tirare, essere solido in difesa e a rimbalzo, aiutando la squadra nel miglior modo possibile. Cosa ho imparato? Che devi farti trovare pronto perché le occasioni arrivano. Bisogna saperle sfruttare. Cerco di non pensare troppo, ma vado in campo sereno e con fiducia, sapendo cosa so fare bene. L’importante è rimanere fiduciosi anche quando le cose non vanno bene”. Nella notte del 23 ottobre, contro i Pistons, Fontecchio ha alzato i suoi numeri: 10 punti in 12 minuti (2/3 da tre punti, 4/5 dai liberi e 2 rimbalzi). Un ulteriore segnale del nostro gioiello italiano.
Banchero spacca l’NBA: bivio tra nazionale azzurra e americana
In assenza di Gallinari, Fontecchio rappresenta uno dei giocatori simbolo della nazionale di Gianmarco Pozzecco che spera di convincere anche Palo Banchero a sposare il progetto azzurro. La stella degli Orlando Magic, pur essendo nato negli Stati Uniti, ha origini italiane e doppio passaporto che gli consente di scegliere in autonomia per quale nazionale giocare. La cittadinanza italiana l’ha acquisita dal bisnonno che è nato in Italia, e poi ha messo radici negli Stati Uniti. La delegazione italiana proverà a convincere il fenomeno classe 2002 a vestire la maglia dell’Italia. Una decisione che potrebbe aprire prospettive totalmente nuove agli azzurri, in vista del Mondiale 2023.
Le parole di Banchero rilasciate sul sito ufficiale della FIBA in merito alla nazionale italiana, però, lasciano intravedere più che una semplice speranza: “Abbiamo un’ottima squadra e il futuro è luminoso, questo è certo. Darò il meglio per aiutare la nazionale”. L’Italia potrebbe presto accogliere nel gruppo il predestinato che ha letteralmente spaccato l’NBA. Il rookie è stato selezionato come prima scelta al Draft 2022 dagli Orlando Magic e da quando ha messo piede sul parquet ha subito messo in mostra il suo devastante potenziale. Come un alieno atterrato sul palcoscenico più importante della pallacanestro, già pronto a dominare la lega.
I suoi numeri mettono già i brividi: Dopo le prime 7 partite di regular season ha superato il record di Lebron James e Luka Doncic, diventando il miglior rookie per punti, assist e rimbalzi (239 in totale). Solo un assaggio di quello che potrebbe rappresentare da qui in avanti l’astro nascente della NBA. Il 20enne di Seattle riesce ad abbinare qualità fisiche impressionanti ad una tecnica fuori dal comune. Se le sue parole saranno confermate dalla scelta ufficiale di indossare la maglia azzurra, il Mondiale 2023 per l’Italia potrebbe diventare un obiettivo alla portata e non più un sogno lontano.